Serie A - Serie B

Editoriale – La Juventus riparte dal fattore campo

I bianconeri hanno vinto per due reti a zero, dopo che,
sicuramente, nell’intervallo, sarà intervenuto telefonicamente Antonio Conte
con Massimo Carrera (il vice che lo sostituirà, causa la squalifica per 10 mesi e Tnas
permettendo) per motivare i “suoi” ragazzi.


E infatti nel secondo tempo, dopo aver sbagliato (con il
cileno Arturo Vidal), nella prima parte della gara, un rigore inesistente, i
bianconeri, pur in presenza di una pioggia battente, sono entrati in campo con
un altro spirito. Hanno iniziato ad attaccare sulla fascia sinistra con Kwadwo Asamoah
(il giocatore più in forma in questo momento della Vecchia Signora) e dopo una
serie di errori incredibili è arrivata la rete di Stephan Lichtsteiner. Il
Parma è sparito completamente lasciando il campo agli avversari, che hanno
trovato in una magia di Pirlo (respinta dentro la linea di porta dal portiere
gialloblù) la rete del secondo e definitivo vantaggio.

 

Nel complesso, il 2-0 è, da sempre il risultato perfetto,
non consente repliche, però almeno in questa prima partita la Juventus, pur
avendo vinto, non è sembrata invincibile. Nel primo tempo ha sofferto troppo
quando i “giovani” del Parma, già in condizione fisica, hanno tentato
di attaccare e l’assenza di Conte in panchina (non ce ne voglia Carrera) peserà
eccome in termini di punti da qui alla fine della stagione.

In attesa di capire il valore di Inter e Milan, troppo
rinnovate per far paura alla società bianconera, per noi, sulla carta, la
“rivale” della stagione è l’A.s. Roma. E’ sicuramente più compatta
(anche se sulla linea difensiva non ha tutte le soluzioni a disposizione),
grazie a Balzaretti in difesa e a Destro in attacco (l’enfant prodige dell’A.c.
Siena). Il vero acquisto della stagione potrebbe essere il c.t. Zeman. Torna
sulla panchina della “sua” Roma da vincitore.

Ha voglia di riscatto e lo si capisce a pelle. Può essere
per la Roma, quello che è stato Conte nella scorsa stagione per la Juventus;
ovvero un ct-condottiero. L’unico grande “neo” dell’allenatore boemo,
sottolineato con durezza anche dallo stesso Andrea Agnelli (presidente della juventus)
è non aver vinto mai nulla di importante (riuscendo, soprattutto, a valorizzare
squadre piccole e imbottite di giovani). Ma questa può essere la grande
occasione di riscatto andando a vincere proprio contro l’odiata Signora a Torino
il prossimo 30 settembre 2012.

In questo modo riuscirebbe a strapparle quell’imbattibilità
sul campo, che, per tutte le squadre di serie A, diventa importante, in termini
di immagine, quanto uno scudetto o una salvezza a livello stagionale.

Una chiosa finale sulla Juve: è da rivedere fuori casa, con
avversari più competitivi, ma è da rivedere anche nel suo assetto più stabile.
Sicuramente la presenza di Buffon (al posto di Storari), Bonucci e Lucio in
difesa può fare la differenza in campo. Da valutare, infine, Sebastian Giovinco
alla sua grande opportunità di riscatto in casa Juve. La “mosca
atomica” non può più sbagliare e magari con una punta di peso accanto
(Llorente dall’Athletic Bilbao spinge per approdare alla corte degli Agnelli)
l’attacco juventino può risultare ancora più devastante di quello visto ieri
sera con il Parma calcio. Già in forma invece e potrà fare da subito la
differenza Asamoah, fino alla scorsa stagione all’Udinese. E’ uno dei più forti
centrocampisti del nostro campionato ed è capace di garantire qualità e
quantità ad altissimo livello. C’è poi il cileno Mauricio Isla, ora
infortunato, che può giocare in tre ruoli differenti. Anche lui proviene dal
club della famiglia Pozzo (l’Udinese). Potrà diventare nel corso del campionato
un vero e proprio “jolly” da giocare nelle partite più difficile, per
spiazzare le strategie degli allenatori avversari e confermare, se ancora
qualcuno ne avesse dubbi, che, anche quest’anno la juventus è la “squadra
da battere”, anche se non invincibile come quella del 2011/12.

Una squadra “fotocopia” a quella invincibile della scorsa stagione, l’undici che si è presentato, ieri sera, sul campo di gioco dello Juventus stadium, per affrontare il Parma calcio. 

Uno stadio, che, ancora una volta, ha pesato sul risultato finale, per due ordini di motivi: il tifo assordante a 8 metri dai giocatori (solo S.Siro, in alcune parti dell’impianto, può produrre lo stesso effetto) e la tenuta perfetta del campo, dove, in un’altra città, l’arbitro si sarebbe chiesto se sospendere eventualmente la partita. Questo oggi è lo Juventus stadium, il 13° uomo (se consideriamo anche il calore del tifo allo stadio) dei campioni d’Italia.
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