orphan

Dopo lo sciopero Rai di Bormio gli svizzeri/austriaci fanno rotta su Torino 2006

Il gigante di Bormio (Mondiali di sci alpino) annullato ieri è il simbolo di questo sfortunato evento sportivo.

L’immagine, non solo televisiva, del nostro Paese esce fortemente offuscata. Ma andiamo per gradi. Lo sciopero degli operatori Rai era ampiamente gestibile anche perchè era stato annunciato lo scorso 25 gennaio (notizie di ciò sono presenti sulle principali fonti di informazione), vale a dire ben quattro giorni prima dell’inizio dei Mondiali valtellinesi.

Questa mattina si è visto che una piccola sigla sindacale (ma forte a carattere regionale) ha piegato in due il colosso Rai. I dirigenti della tv pubblica hanno cercato in tutti i modi di salvare il salvabile, com’era normale che accadesse.

Sono stati chiamati all’appello tutti gli operatori che non avevano aderito allo sciopero, ma alla fine ce n’erano solo 16 dei 22 necessari per mandare in onda un prodotto godibile oltre che di buon livello.

E qui scoppia la bomba. La Rai decide di trasmettere, mentre Fis e sponsor (soprattutto le aziende tagliate fuori dalle sei telecamere senza operatore) decidono di fare pressione sulla tv pubblica italiana. Morale della favola secondo la Fis o si trasmetteva con tutte e 22 le telecamere presenti sul tracciato o era meglio rimandare l’evento. Il finale è ormai conosciuto, ma c’è uno scenario che pochi addetti ai lavori hanno preso in considerazione.

L’annullamento del gigante Mondiale è un pericoloso precedente e dimostra chiaramente come il nostro Paese non dia le garanzie agli organizzatori di eventi sportivi internazionali. Ecco che allora i network svizzeri ed austriaci potrebbero, con l’appoggio della Fis (Federsci internazionale),chiedere di intervenire direttamente a supporto della messa in onda delle immagini delle Olimpiadi di Torino, previste tra un anno esatto. In sintesi un riconoscimento negativo naturalmente per la stessa Rai.

Se questa tesi sarà sposata dalla Fis, e successivamente dal Cio, faremo nuovamente una figura barbina in ambito internazionale e non possiamo escludere che l’intervento di produzione televisiva di svizzeri ed austriaci (specializzati sul prodotto sci) non possa trasformarsi, perfino, in un costo aggiuntivo per il Toroc.

 

Previous post

Fumiyuki, il "samurai" di Discovery Channel

Next post

Il Comitato di Bormio promette azioni legali contro la Rai

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *