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DECRETO LIQUIDITA’, MOLEA (AICS): PRIMO VERO RICONOSCIMENTO, MA STRADA ANCORA LUNGA

I 100 milioni di euro in finanziamenti allo sport per la prima volta equiparato alle imprese sono un segnale storico: contiamo solo nel mondo della promozione sportiva oltre 95mila tra società e associazioni, oggi a rischio chiusura. La strada individuata dal decreto Liquidità è quella giusta, ma la via è ancora lunga”. Così Bruno Molea, presidente dell’Associazione Italiana Cultura Sport – tra i primi enti di promozione sportiva del Paese – e membro del Consiglio nazionale del Terzo Settore, commenta le anticipazioni fornite ieri sera dal ministro allo Sport Vincenzo Spadafora sul decreto Liquidità.
Spadafora ha definito lo sport la ‘linfa del territorio’: parole giuste che per la prima volta fanno davvero uscire lo sport di base dal limbo a cui era stato relegato, tra tempo libero e solo volontariato – prosegue Molea -. Noi invece produciamo politiche sociali e siamo organizzati in un settore economico che ogni anno muove milioni di euro tra turismo sportivo e lavoro, un miliardo solo in ore di volontariato. Il fondo da 100 milioni di euro in finanziamenti è la prima vera risposta alle paure delle nostre associazioni che, chiuse dall’emergenza Coronavirus, cercano ossigeno per boccheggiare e rimanere aperte fino alla ripresa delle attività”.
Va il mio plauso al ministro che dimostra con questo atto di aver ascoltato le richieste degli enti di promozione sportiva, ma la strada è ancora lunga – conclude il presidente Molea -. Il bonus per i collaboratori sportivi le cui modalità di accesso per il mese di marzo partiranno solo da oggi non basterà per tutti: contiamo ogni giorno centinaia di richieste dai nostri territori da parte degli esclusi, stretti tra redditi bassissimi e decine di collaborazioni diverse con le quali riescono a mala pena ad arrivare a fine mese. Serve uno sforzo in più per dare loro risposte concrete e serve prorogare il bonus al mese di aprile o per loro sarà una Pasqua ancora più amara. E poi, affitti, bollette e tasse gravano ancora sulle nostre associazioni: se il fondo servirà a ridurre tempi e oneri per chi ha bisogno di liquidità, è necessario agire con tempestività per salvare un settore che in Italia non garantisce solo lo sport per tutti ma produce una fetta di welfare importantissimo  per le fasce di popolazioni più a rischio emarginazione”.
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Redazione

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