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Dalla Formula 1 a Indianapolis, il fascino tutto americano

La 500 miglia di Indianapolis la corsa amata dai piloti europei come Fernando Alonso.

Da sempre la 500 miglia rappresenta un momento clou della stagione motoristica americana, ma negli ultimi anni rappresenta anche un momento di incontro, e amichevole scontro, in pista tra campioni di formula 1 che decidono di cimentarsi con la fatica fisica della pista dello stato dell’Indiana.

Al punto tale che questo evento, che come tutti gli eventi americani hanno una macchina del marketing assolutamente organizzata, è di interesse anche per il mercato europeo. Questa attenzione è legata a piloti del vecchio continente che provano a batterne il record. Quindi c’è un vasto seguito del popolo europeo che anche grazie alla semplificazione dell’autorizzazione al viaggio ESTA online, ama volare oltreoceano per assistere in prima persona. Quest’anno il fascino è legato soprattutto alla legenda spagnola, ex ferrarista Fernando Alonso che è alla ricerca della triplice corona della 500 miglia del 26 maggio 2019 dove tenterà l’impresa a bordo della McLaren.

Storia di una gara lunga 500 miglia

Nata nel 1911, la 500 Miglia di Indianapolis si disputa la domenica che precede il Memorial Day. La prima edizione della corsa venne vinta da Ray Harroun a bordo di una Marmon Wasp. Undici sono i piloti che hanno gareggiato in Formula 1 e vinto a Indy. Nel campionato, dopo cinque gare, comanda Newgarden con 178 punti, due in più di Alexander Rossi che è a + 24 su Bourdais, terzo. L’importanza di questa gara per l’automobilismo americano è tale, che le vetture monoposto partecipanti alle serie americane (simili esteticamente alle Formula 1, ma con molte differenze tecniche) sono spesso chiamate IndyCars e il campionato in cui essa è inserita, il più importante del Nord America porta il nome di IndyCar Series.

Tra il 1950 e il 1960 la 500 Miglia è stata valida per il Campionato mondiale di Formula 1, nel tentativo di avvicinare le due principali serie automobilistiche; tuttavia, l’integrazione fra i due mondi è stata pressoché nulla e ne resta una traccia solamente negli albi d’oro.

Fernando Alonso protagonista del 2019

Fernando Alonso vincitore dei campionati mondiali 2005 e 2006 di Formula 1 con la scuderia Renault, della 24 Ore di Le Mans 2018 e della 24 Ore di Daytona 2019, detto anche, soprannominato Magic Alonso oltre a essere il pilota spagnolo di maggior successo, ha detenuto il record di più giovane vincitore di un campionato mondiale di Formula 1. Nela stagione 2007 è divenuto il secondo pilota, dopo Michael Schumacher, ad aver ottenuto un punteggio superiore a 100 punti nel campionato mondiale per tre stagioni consecutive.  Quest’anno, le ultimissime voci, danno per imminente un rientro nel circuito di Formula Uno con la McLaren, tutto da vedere ma intanto con la casa automobilistica inglese sicuramente sarà presente ad Indianapolis.

Perché volare a Indianapolis
Come solo gli americani sanno fare, la gara è uno spettacolo emozionante a cui vale la pena partecipare, soprattutto da quando le pratiche di visto si sono semplificate, in quanto ora è sufficiente richiedere 72 ore prima l’autorizzazione per entrare su suolo americano. Ma numerose sono anche le cose da visitare perché, sebbene sia nota per le auto veloci e gli eventi di successo, ha ottenuto anche consensi per una fiorente arte culinaria e per la produzione di birra, oltre a quartieri fantastici e molto altro ancora.

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