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NUOVO STADIO SAN SIRO: ARRIVA L’OK DELL’INTER, MA LA PROPRIETÀ RESTERÀ AL COMUNE

(di Ilde Verrino) – Si avvicina l’addio del Meazza ai suoi tifosi. Secondo quanto riportano i principali media, infatti, Inter e Milan avrebbero quasi raggiunto l’accordo per demolire la loro attuale casa a dare vita ad una nuova struttura più innovativa. Mancava solo la decisione ufficiale dell’Inter, che in questi giorni avrebbe comunicato ai cugini rossoneri di voler collaborare per accelerare i tempi di costruzione ed evitare di giocare in uno stadio in via di ristrutturazione.

Dopo i segnali positivi dei nerazzurri, però, il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, ribadisce la sua posizione: “Preferirei che si lavorasse su San Siro, ma se le squadre, per timore di dover giocare in un cantiere mentre c’è il campionato, preferiscono un progetto diverso sanno quali limiti il Comune può concedere in termini di edificazione”. Inoltre ci tiene a puntualizzare che in ogni caso il nuovo stadio resterà di proprietà del Comune con una concessione a lunghissimo termine.

Ad oggi sembrerebbe che non ci siano particolari vincoli legati alla nuova struttura, servirà solo il via libera da parte della Giunta e del Consiglio, con una valutazione catastale di San Siro di circa 60 mln. Il sindaco attende però una proposta del progetto più accurata e dettagliata da parte dei due club.

Il nuovo Stadio – Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Milan e Inter starebbero al momento valutando, dal punto di vista economico-finanziario, la costruzione del nuovo impianto e la ristrutturazione di quello attuale: per quest’ultima soluzione ci vorrebbero circa 5-600 mln di euro.  Con ogni probabilità la decisione sarà indirizzata proprio verso questa scelta, ma bisognerà attendere alcuni anni prima di vedere il derby di Milano nel nuovo impianto, che non sarà pronto prima della stagione 2023/2024. Per quanto riguarda l’iter burocratico occorreranno circa 18 mesi, tra studio di fattibilità, Conferenza dei Servizi istruttoria, progetto definitivo e seconda Conferenza dei Servizi in cui interverrà anche la Regione Lombardia; la costruzione vera e propria invece durerebbe poco più di due anni.

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Redazione

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