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Catastrofe economica a Mosca sull’onda del conflitto russo-ucraino

La Borsa di Mosca non ha aperto, nelle prime fasi di contrattazioni finanziarie, e ha bloccato la possibilità a stranieri (istituzioni e persone fisiche) di vendere azioni e asset russi. Un modo inusuale per fare rimanere intrappolati gli investitori esteri nel collasso del mercato interno.
Nel frattempo la Banca centrale russa, nella notte, ha alzato i tassi di interesse dal 9,5% al 20% per provare a evitare la svalutazione della moneta. Una mossa disperata, con code di cittadini ai bancomat per ritirare contanti nelle principali città.
Il rublo perde il 25% sull’Euro in apertura e questo fa seguito al collasso già visto nei giorni scorsi.
Il blocco all’uso di riserve di valuta estera per la Banca centrale russa (640 miliardi di dollari depositati appositamente prima della guerra) imposto dall’Occidente mira a impedire di controllare il cambio, favorendo di fatto la caduta verticale della moneta di Mosca. Il presidente Putin probabilmente aveva sottostimato questi effetti catastrofici, ma al suo popolo sta infliggendo una apocalisse economica in nome di una guerra inutile.
” – lo dichiara sul profilo di LinkedIn, Dario Donato
giornalista economico e conduttore del TGCom24.

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Redazione

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