Non è ancora famoso e diffuso come il cricket o l'hockey su prato (e probabilmente non lo sarà mai), ma il football in India inizia a piacere almeno agli sponsor.

In questi ultimi mesi brand nazionali del calibro di Air India, del costruttore di automobili Mahindra, il re di Jagajit (colosso del tessile), o di Kingfisher (brewery company leader del mercato domestico) hanno intuito le potenzialità economiche del pianeta pallone e le squadre della massima serie portano i loro nomi e i loghi sulle divise di gara.

La serie "A" indiana è composta attualmente, però, solo da dieci formazioni e dura da novembre a marzo di ogni anno.

Nelle scorse settimane, il club inglese del Chelsea ha firmato un accordo di partnership con la Federcalcio indiana, in vista di una stretta collaborazione tra il team della Premier league e il campionato indiano. Oltre ad una gestione dei vivai, il Chelsea supporterà il calcio indiano a livello tecnico con scuole calcio e stage di personale inglese nei centri indiani.