A distanza di alcuni giorni dalla delibera in Lega calcio, che ha dato il via libera alla gestione centralizzata dei diritti audiovisivi del calcio, è importante ripercorrere i passaggi centrali di questo nuovo “sistema” che sarà attivo dalla stagione sportiva 2010/2011.

I 20 club della massima serie calcistica potranno partecipare alla suddivisione della “torta” dei diritti tv (fino ad oggi gestiti a titolo individuale dai club) sulla base di tre parametri: 40% (in parti uguali per tutti) – stessa quota per tutti i 20 club.

Stornato il 10% per la mutualità di sistema le società di calcio si troverebbero a dividersi (nell’ipotesi di valore globale pari a 1 miliardo di euro – come stime Infront Italy) 18 milioni a testa (su un montante di 360 mln di euro); – 30% (in base al bacino d’utenza): questo trenta per cento è collegato a sua volta a due parametri: per il 25% conterà il numero dei tifosi (sulla base di un calcolo demoskopico), il 5% in base alla popolazione residente nel comune del club; – 30% (sui meriti sportivi).

Anche in questo caso la percentuale in esame è così costruita: 15% sul quinquennio precedente; 10% sui risultati ottenuti dal club a partire dalla stagione 1946-1947; 5% in base alla classifica della stagione 2010-2011 (anno in cui partirà il nuovo sistema di suddivisione degli introiti tv). Sempre sulla base di questo sistema di calcolo la Lega prevede sull’ipotesi di un miliardo di euro di poter stornare alla “B” una quota di 90 mln di euro (i club della serie “cadetta” stanno spingendo per ottenerne almeno 130).

A distanza di alcuni giorni dalla delibera in Lega calcio, che ha dato il via libera alla gestione centralizzata dei diritti audiovisivi del calcio, è importante ripercorrere i passaggi centrali di questo nuovo “sistema” che sarà attivo dalla stagione sportiva 2010/2011.