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Calcio – Il Barcellona vende terreni per 35 milioni di euro

Il Barcellona ha alienato parte del suo patrimonio immobiliare per far fronte alle necessità di liquidità a breve termine. La vendita di una parte dei terreni di Can Rigalt, nella zona de L’Hospitalet, ha fruttato 35,4 milioni di Euro.

Tra le scadenze più vicine c’è il pagamento della prima rata del cartellino del giocatore camerunense Etoo, 13.5 milioni di Euro da versare agli storici rivali del Real Madrid entro la fine di luglio. Altri 9 milioni di Euro dovrebbero essere pagati ai giocatori che hanno trionfato nella Liga 2004/05, come premio per il titolo vinto.

Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo AS, citando fonti interne alla società, il debito complessivo della polisportiva blau-grana supererebbe abbondantemente i 350 milioni di Euro (di cui ben 150 dovuti ad alcuni istituti di credito) e potrebbe addirittura sfiorare i 500 milioni. È possibile che numeri più precisi emergano già durante la prossima riunione della giunta direttiva, in programma mercoledì.

La vendita di Can Rigalt ha dato l’ennesimo colpo alla credibilità di Joan Laporta, già incrinata negli ultimi tempi da una serie di iniziative poco popolari tra i soci del club. La salvaguardia del patrimonio societario era infatti uno dei punti principali del programma espresso dal Presidente catalano durante la campagna elettorale. Un’altra promessa infranta riguarda il prezzo degli abbonamenti, che sarebbe dovuto rimanere invariato ed è invece aumentato in media del 40%.

Ulteriori polemiche sono sorte in merito alla gestione del parco giocatori (il monte stipendi sfiora ormai i 120 milioni di Euro) e all’uniforme per la prossima stagione, visto che il nuovo design non è stato apprezzato né dal pubblico né dai soci. Questi ultimi criticano anche la decisione di Laporta di far apparire – per la prima volta nella storia del club – il marchio di un jersey-sponsor sulle maglie. Un annuncio peraltro atteso per tutta l’estate e tuttora circondato dal mistero. I 20 milioni di Euro attesi costituirebbero la seconda voce di ricavo della società, dopo i 54 milioni annui versati da TV3.

La situazione ha già portato a una sorta di ribellione interna: un gruppo di soci denominatosi “Reflexiò Blaugrana” ha apertamente criticato la gestione del presidente e il suo mancato rispetto delle promesse elettorali. Anche se nel manifesto del gruppo non si fa riferimento a un’eventuale opposizione attiva, il malcontento dei soci sta cominciando a prendere forma. (adf)

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