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Calcio – Caos sul Torino – L’intervento di Luca Giovannone. Il Torino rischia di scomparire se n

Una lettera aperta al procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli e «a tutti quelli che credono nella giustizia». È questa l’ ultima iniziativa di Luca Giovannone, che possiede con un investimento di appena 180 mila euro il 51% del Torino e non vuole cedere il passo all’imprenditore-editore Urbano Cairo.

Con l’inquietante promessa che se non potrà esercitare il suo ruolo di maggiore azionista il Torino è destinato a scomparire. «Sono definito dagli organi di stampa e dal sindaco come un essere spregevole – scrive il presidente della cooperativa “Vita serena” della provincia di Frosinone – e subisco gravi intimidazioni a cedere il 51% della Società Civile Campo Torino con minacce di morte che non hanno nulla da invidiare al tempo dell’ Inquisizione».

Giovannone si è rivolto Caselli si legge nella nota del suo intervento «nella sua duplice veste di massima autorità giuridica di Torino e di tifoso del Toro…Probabilmente io e lei la pensiamo politicamente in modo diverso, ma io l’ ho sempre stimata e apprezzata per le lotte che ha condotto contro l’ingiustizia in aree con un tasso di delinquenza molto più elevato che a Torino. Le domando: è possibile che risulti vero quello che mi dicono tanti amici, cioè di lasciare il Torino perchè ho contro i poteri forti e le istituzioni che non mi permetteranno di esercitare il diritto di gestire la società da me acquistata, organizzandomi imboscate come quella di ieri dove io andrò a soccombere fisicamente». «Al tifoso Caselli – aggiunge – dico che andrò avanti senza retrocedere di un passo perchè per me e per tanti amici che mi esortano a non mollare non è più solo una lotta per il controllo di una società, ma è una battaglia per il rispetto della legalità e per combattere a tutti i livelli la delinquenza che impera nel mondo del pallone. La informo che ancora oggi gli attori che si sono messi tra me e le quote della Società Civile Campo Torino stanno facendo ulteriori giochi e che se la giustizia non fermerà queste persone il risultato sarà la scomparsa del Torino F.c. Senza il 51% delle azioni non posso operare e a quel punto ognuno si assumerà le proprie responsabilità di quanto ha detto, fatto e scritto in questi due mesi torbidi del Toro».

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Marcel Vulpis

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