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Braccio di ferro Ecclestone-Monza. Interverrà Renzi, ma serve il “miracolo”

(di Marcel Vulpis) – L’interessante insider della “Gazza” pubblicato oggi a pagina 7 ha svelato il dietro le quinte dell’incontro tra il patron della F.1, l’inossidabile Bernie Ecclestone, e il governatore della Lombardia, Roberto Maroni.

Il politico della Lega Nord ha dichiarato ai media che Monza è salva al 99,9%. Forse sì, ma tutto è rimandato a fine anno, quando Ecclestone, volente o nolente, si ripresenterà alla porta dell’autodromo di Monza, per capire se il budget richiesto, in queste ultime ore, sarà versato o meno. La regione Lombardia si è impegnata a investire in infrastrutture circa 70 milioni di euro nell’arco di 10 anni, ma non può dare direttamente denaro pubblico al patron della F.1.

E allora come finirà? Solo Matteo Renzi (attuale presidente del Consiglio), secondo quanto avrebbe riferito lo stesso Maroni, è in grado di sciogliere questo nodo gordiano. Gli si chiederà un miracolo, l’ennesimo, ma una cosa è certa. Se i dirigenti italiani credono di averla scampata solo con una “presenza” (per quanto prestigiosa a livello istituzionale) di Roberto Maroni, non hanno capito proprio niente del personaggio Ecclestone. L’imprenditore britannico è stato più che chiaro con tutti (incluso il governatore lombardo): questi soldi glieli chiedono i team e non può fare sconti agli italiani, perché questo creerebbe un effetto a catena su altri mercati, dove i promoter degli eventi pagano fino all’ultimo dollaro, senza fare vittimismo e senza coinvolgere i politici “locali”. Adesso la palla ritorna in casa autodromo di Monza, dove i dirigenti dell’impianto lombardo non hanno “brillato” nella risoluzione del problema, come correttamente sottolineato dallo stesso Pino Allievi sulla “rosea”.

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Marcel Vulpis

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