Scenari – Focus Sampdoria (Serie B): i perché di una crisi.
(di Davide Pollastri) – Alla radice della decadenza blucerchiata vi sono idee ben confuse e un budget non all’altezza delle ambizioni. L’avvio della stagione 2025-2026 della U.C. Sampdoria (Serie B) sta evidenziando il persistere di vecchie problematiche e l’emergere di nuove difficoltà. Le criticità del passato, come la retrocessione in Serie C, evitata solo grazie alla vicenda giudiziaria legata al Brescia e al doppio playout con la Salernitana, stanno lasciando strascichi che si riflettono nelle attuali difficoltà, culminate nell’eliminazione al primo turno di Coppa Italia per mano dello Spezia calcio e nelle quattro sconfitte consecutive nelle prime quattro giornate di Serie B.
Secondo Filippo Grimaldi de La Gazzetta dello Sport, tali risultati derivano da scelte societarie e di mercato discutibili, che continuano a ostacolare le prospettive di un club capace, nel corso della sua storia, di vincere un campionato italiano, quattro Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe.
La proprietà, guidata dall’azionista di riferimento l’imprenditore asiatico (proveniente da Singapore) Joseph Tey (possiede il 33,3% della società ma di fatto è il socio “forte”), ha operato un riassetto volto a centralizzare le decisioni e a rafforzare la struttura del club. Tey ha assunto in prima persona le competenze fino a oggi esercitate dal presidente Matteo Manfredi (fondatore di Gestio Capital, che nel maggio 2023 ha acquisito il pacchetto di maggioranza del club ligure) — relegato a incarichi di natura istituzionale —, una scelta comprensibile se si considera che le ingenti iniezioni di liquidità da parte sua, superiori ai cento milioni di euro, non hanno finora prodotto risultati concreti.
Contestualmente, la società ha visto l’ingresso di due dirigenti con ruoli in parte sovrapposti, ma con visioni differenti: Nathan Walker, per il quale i giocatori vanno studiati sul campo, e Jasper Fredberg, Ceo Area Football orientato a un metodo data-driven.
La coesistenza dei due ruoli, insieme alle restrizioni di budget e al rigido salary cap imposti durante il mercato estivo, ha generato difficoltà operative e ritardi nelle scelte tecniche.
Secondo Grimaldi, l’organico della squadra appare squilibrato, con il solo centrocampo a essere numericamente adeguato. Il ridotto numero di giocatori a disposizione, unito ai vincoli di budget e alla supervisione ravvicinata di Walker e Fredberg, ha reso più complessa la gestione tecnica di Massimo Donati, chiamato a conciliare le proprie scelte con le indicazioni della società.
In seguito, i frequenti cambi di uomini e moduli hanno a loro volta contribuito a disorientare il gruppo squadra. La gestione dei portieri è indicativa: Ghidotti, inizialmente titolare, è stato sostituito dopo due turni da Coucke, il quale ha contribuito con le sue incertezze alle sconfitte contro Cesena e Monza.
La risposta della tifoseria non si è fatta attendere, con una manifesta preoccupazione e iniziative di protesta messe in atto a poche ore dalla lettera aperta di Tey alla piazza, in cui si annunciavano nuovi investimenti a gennaio e l’obiettivo di riportare la squadra in Serie A entro il 2028.
In questo contesto, il destino della Sampdoria appare legato non soltanto ai risultati sul campo, ma anche, se non soprattutto, alla capacità della società di coniugare la dimensione gestionale con quella tecnica. Più che un dettaglio organizzativo, questa sfida rappresenta il presupposto indispensabile per restituire continuità al progetto sportivo e assicurare al club la stabilità necessaria per tornare a competere ad alti livelli.