NON UTILIZZARE

I coordinamenti dei gestori degli impianti sportivi pronti a far sentire la loro voce

Giovedì 23 marzo è stata convocata una Assemblea capitolina in Aula Giulio Cesare (palazzo Senatorio), dalle 9.30 alle 14.30 per l’esame dei seguenti argomenti: a) Realizzazione impianto calcistico su proposta AS Roma a Tor di Valle; b) Impiantistica Sportiva Comunale: analisi approfondita e valutazione per ogni singolo caso delle problematiche relative a concessioni scadute ed in scadenza, lavori eseguiti da eseguire, mutui e canoni, ulteriori criticità.

Virginia Raggi (sindaca di Roma) durante la conferenza stampa in cui sarà ufficializzato il NO a Roma2024

Nello specifico ci sono a rischio chiusura almeno 30 impianti con concessioni in scadenza arrivate a dieci volte tanto ancor prima dell’approvazione del “nuovo” regolamento. Ciò è sicuramente esagerato, soprattutto per gli impianti in periferia, con discipline sportive di base. Di fatto, si lascia agli uffici tecnici comunali di agire in maniera troppo asettica. A questi uffici spetta sicuramente il lavoro di garanzia e applicazione delle delibere, regolamenti codice appalti, lavori pubblici, ecc., ma, in questo momento, la politica appare assolutamente “assente” e sembra quasi che il problema principale della città sia solo il progetto dello stadio dell’AS Roma (assolutamente un progetto straordinario per impatto economico sul territorio), mentre lo sport quotidiano (popolare e per tutti) si svolge all’interno di queste strutture, spesso periferiche. Ciò nuoce in primis agli utenti e agli operatori meno forti e rappresentativi anche e non solo dal punto di vista economico dello sport di prossimità.

Una immagine del rendering del nuovo progetto dell’AS Roma

Di seguito il comunicato stampa congiunto di Codacons-Ge.Si.S Lazio, Co.Gi.Sco e Codas

Il momento che lo sport romano sta vivendo è un momento di grande confusione, di assoluta incertezza degli Uffici preposti e di mancanza di indirizzi politici: questo stato di cose sta provocando grande preoccupazione nelle migliaia di dipendenti e collaboratori, che, nel tempo, hanno creduto nel Sistema investendo ingenti risorse, lavorando seriamente, con professionalità per il benessere di tutta la comunità.

Prima che sia troppo tardi c’è la necessità di fare chiarezza sugli obbiettivi e sugli strumenti per aggiungerli sia sul versante delle regole per il riconoscimento dei lavori eseguiti che sul versante delle nuove regole per la gestione degli impianti sportivi e dei Centri Sportivi Municipali.

Riteniamo importante riconoscere la passione, il lavoro e la vita che tante persone sul territorio hanno dedicato all’organizzazione e alla promozione dello sport.

Non accettiamo generalizzazioni, crediamo nello sport e nelle regole,purché siano frutto di uno studio, di una verifica generale approfondita .
Non si deve dimenticare che negli Impianti Sportivi Comunali si pratica lo SPORT, si crescono campioni ma anche si aiuta chi ha problemi di ogni genere: non si fa “speculazione”.

Punire il disonesto è più che giusto ed è fondamentale per dare credibilità al sistema, ma non saper distinguere il Bene ed il Male delle cose o non voler vedere le differenze, creerebbe danni irreparabili.

L’intero Sistema Sportivo della nostra Città , dagli Atleti alle migliaia di Addetti ai lavori, rappresentato dalle Associazioni di categoria firmatarie ritiene non più procrastinabile un discussione pubblica che si svolga nelle sede più prestigiosa del governo della città: l’aula Giulio Cesare.
In quella sede i rappresentanti delle forse politiche si confronteranno sulle idee e le proposte magari formulando indirizzi per gli uffici ed assumendo pubblicamente impegni.

Per questo chiediamo un consiglio comunale straordinario  capace di definire la posizione politica rispetto alle reali problematiche che vivono già da molto tempo gli Impianti Sportivi e le Palestre Comunali: abbiamo bisogno prima di tutto di sentire che facciamo parte del sistema dei servizi della città.

L’immagine della scalinata che porta alla piazza del Campidoglio

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