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Tennis: per IRP cresce il match fixing nei tornei “minori”

Non è tutt’oro quello che luccica nel mondo del tennis, soprattutto a livello di tornei minori, dove è in arrivo un vero e proprio “tsunami”, per quanto attiene alla piaga endemica del match-fixing. Nel report pubblicato dall’IRP (Independent Review Panel), ente istituito nel gennaio 2016 in seguito alle accuse emerse da BBC e Buzzfeed, si legge che alcuni giocatori, inclusi ex vincitori dei tornei del Gran Slam, sarebbero coinvolti in presunte partite truccate.

L’IRP sostiene che nel tennis vi sarebbe un problema di corruzione “molto significativo” ai “livelli medio-bassi”, soprattutto nel circuito maschile. Il panel, che ha interpellato oltre 100 tennisti, non ha tuttavia trovato prove a sostegno di tali accuse, sostenendo però che le indagini sugli eventi del Grande Slam sono state “insufficienti”, mentre altre sono state “inappropriate o inefficaci, con conseguenti opportunità mancate”.

Il panel ha ascoltato 3.200 giocatori, 464 dei quali hanno ammesso di aver saputo direttamente di incontri combinati. L’allarme sul tennis è altissimo, ogni giorno, secondo questo report. Ci sarebbero due o tre incontri combinati tra quelli della ITF: si è passati da 3 alert su match sospetti nel 2012 a 240 nel 2016. In generale anche il tennis si presenta come uno sport a rischio: tra il 2009 e il 2017, è responsabile dell’83% delle segnalazioni per sospetta combine. IRP ha  sottolineato che le indagini condotte nel corso dei Grand Slam sono sono rivelate “insufficienti”, e l’ATP ha bisogno di lunghe indagini per appurare i sospetti.

Sempre l’ente (IRP) fa presente che il problema del betting nei tornei minori potrebbe essere diminuito, notevolmente, se il “live scoring data”, venduto all’ITF, venisse ridotto drasticamente in tempi rapidi. Sportradar, la data company internazionale che ha una partnership, proprio in questo settore, con l’ITF, ha più volte avvertito che l’ipotesi appare irrealistica e non aiuterebbe, in alcun modo, la riduzione di rischi collegati al betting in occasione dei match. Esattamente quindi l’opposto di quanto proposto, in termini di prevenzione, da parte di IRP. Su questo tema è presumibile che si apra un dibattito tra addetti ai lavori nelle prossime settimane. 

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