Sport&Politica – RagionPolitica.it intervista il sottosegretario Rocco Crimi (delega allo sport)

Rocco Crimi, nato a Galati Mamertino (ME) il 3 agosto 1959, è laureato in farmacia con Lode presso l’Università degli Studi di Catania. Titolare di Farmacie vanta un corposo curriculum: docente alla Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport presso l’Università degli Studi di Messina, consulente  farmacologo dell’A.s. Roma calcio, docente di biochimica della nutrizione presso l’ISEF Statale Roma (oggi IUSM), consulente farmacologo dell’Istituto di Medicina dello Sport CONI-FMSI di Roma, fondatore dei Laboratori Farmaceutici Krymi S.p.A. Iscritto a Forza Italia dal 1994, da febbraio 2008 è Legale Rappresentante del Popolo della Libertà. Da maggio 2008 è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport.

Quale è lo stato di salute dello sport italiano?

Credo che la condizione di salute dello sport italiano debba essere valutata prendendo in considerazione sia il rendimento di atleti e squadre di alto livello sia l’attività in campo dilettantistico. Molto spesso infatti si tende a restringere il bilancio ai risultati ottenuti nelle principali manifestazioni, che peraltro in questo caso sono pienamente soddisfacenti: nel medagliere dei mondiali post-Pechino, pubblicato dal Coni sul suo sito ufficiale, l’Italia occupa il quinto posto alle spalle di Stati Uniti, Cina, Russia e Germania. Nei campionati mondiali disputati negli ultimi 16 mesi, infatti, i nostri atleti hanno vinto 12 medaglie d’oro, 6 d’argento e 14 di bronzo, facendo meglio anche di Gran Bretagna, Australia e Francia. E’ chiaro che stiamo per chiudere un anno molto positivo, come ha avuto modo di sottolineare anche il Presidente Napolitano ricevendo al Quirinale i campioni che nel 2009 hanno conquistato un titolo mondiale. Come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, però, ritengo sia più importante dare a tutti i cittadini la possibilità di praticare sport. Anche per questo, il Governo ha garantito al Coni 450 milioni di euro per il 2009 e altrettanti per il 2010. E’ stata anche proposta una legge sullo sport dilettantistico che preveda agevolazioni fiscali e tributarie per le società non professionistiche. L’approvazione della legge permetterà alle società di tutta Italia di intraprendere nuove iniziative per la diffusione dello sport.

Lo sport italiano vincente si tinge sempre più spesso di rosa. Le nostre campionesse del passato e del presente hanno fatto risuonare spesso le note dell’inno di Mameli durante le premiazioni nelle gare internazionali. Le ragazze dello sport italiano sembrano avere una marcia in più rispetto ai loro colleghi uomini. Un suo commento a riguardo.

L’incontro del Presidente Napolitano con i campioni del mondo del 2009 è significativo anche per valutare i progressi delle nostre campionesse. In quell’occasione, sui 32 atleti invitati al Quirinale ben 22 erano donne, traguardo mai raggiunto in passato dallo sport femminile italiano, se si considera che soltanto in quattro federazioni – volley, ginnastica, sport equestri, danza sportiva – le sportive sono in maggioranza. Spero quindi che le vittorie di Federica Pellegrini, di Flavia Pennetta e di tante altre atlete possano essere uno stimolo per le ragazze e, perché no, per i ragazzi più giovani, oltre che un esempio da seguire per conseguire l’obiettivo di 19 medaglie olimpiche femminili in occasione dei Giochi di Londra 2012.

Secondo lei quali sarebbero i passi utili da fare per riportare in Italia le Olimpiadi del 2020 dopo la storica edizione del 1960?

La scelta della città italiana candidata non compete a me ma al Coni. Il Governo si augura che venga premiata la città con maggiori possibilità di successo: a seguito della decisione del Coni garantiremo il nostro sostegno alla candidatura di Roma o Venezia. I sostenitori di entrambe le città, peraltro, sono consapevoli che il dossier da presentare al Comitato Olimpico Internazionale dovrà essere di altissimo livello: come sottolineato dal vicepresidente Mario Pescante e dagli altri quattro membri italiani del Cio, sarà necessario innanzitutto presentare una candidatura condivisa, realizzare un sistema di trasporti efficiente, costruire impianti moderni nel rispetto dell’ambiente e garantire l’utilizzo delle strutture costruite anche al termine dei Giochi.

Parliamo di calcio. I benefici fiscali in Spagna e Inghilterra creano evidenti disparità tra le società calcistiche di quei paesi e quelle del resto d’Europa. E’ possibile a suo avviso una armonizzazione fiscale in materia nei vari paesi europei?

L’ultima sessione estiva di mercato ha evidenziato lo svantaggio competitivo dei club italiani nei confronti dei rivali spagnoli più che degli inglesi. All’inizio di novembre, però, il Governo Zapatero ha approvato un emendamento alla Finanziaria 2010 con cui sarà eliminata la norma che più impediva l’armonizzazione fiscale: la cosiddetta "legge Beckham". Dal primo gennaio 2010, infatti, i lavoratori stranieri che in Spagna percepiscono un reddito superiore ai 600 mila euro annui pagano in ogni caso un’aliquota del 43%, non più del 24%. La modifica, che non ha valore retroattivo, impedirà ai club spagnoli – su tutti Real Madrid e Barcellona – di avere una posizione di vantaggio nelle trattative per l’acquisto dei calciatori più forti, eliminando la forte disparità con le società italiane. E’ bene non dimenticare, però, che il Real Madrid nella stagione 2007-08 ha realizzato un fatturato di 365,8 milioni contro i 209,5 del Milan, primo club italiano. L’armonizzazione fiscale non basterà a eliminare questa differenza: sarà necessario anche aumentare i ricavi da merchandasing e da stadio, obiettivi che il Governo intende perseguire con la legge sugli impianti sportivi, già approvata in Commissione Istruzione al Senato, con l’accordo tra maggioranza e opposizione.

Lo sport paralimpico ha evidenti ricadute positive sullo stato di salute dei disabili che lo praticano. Cosa si potrebbe fare per implementarne la pratica?

Le Paralimpiadi di Pechino mi hanno insegnato che lo sport riesce ad annullare ogni disabilità: la passione, l’impegno e le prestazioni degli atleti paralimpici sono emozionanti quanto quelli dei campioni olimpici. Lo sport per i diversamente abili, quindi, merita di essere ampiamente sostenuto, anche per elevare il numero dei tesserati al Cip (al momento sono 70.000, con un milione di diversamente abili in età compresa tra i 6 e i 40 anni) e convincere a fare sport i 150.000 disabili che frequentano la scuola dell’obbligo. Per questo motivo, sono più che incoraggianti sia l’aumento del numero dei tesserati (+15% dal 2006) sia il successo della Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, che nel 2009 ha permesso ai ragazzi di 11 città italiane di praticare discipline paralimpiche con i campioni dello sport. Mi auguro che, come sembra stia accadendo, questi numeri possano convincere i media a dare ampio spazio allo sport dei diversamente abili in occasione dei Giochi invernali di Vancouver, al contrario di quanto accaduto nel 2008 a Pechino.

Lo sport, eccellente strumento di coesione sociale, fonte di valori importanti quali la lealtà, lo spirito di squadra, la tolleranza, ha assunto un ruolo essenziale nella società, con particolare riguardo al tema della formazione dei giovani. Per questo motivo assume una grande importanza il tema dello spazio dedicato allo sport nelle scuole. Cosa ha fatto il Governo a riguardo?

Lo sport nelle scuole è certamente una delle priorità del Governo, come dimostra il progetto sull’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria che ho presentato il 2 dicembre con il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini e con il presidente del Coni Gianni Petrucci. Il progetto punta a strutturare, per la prima volta su basi scientifiche, l’educazione motoria alle scuole elementari, diffondendo la cultura dello sport tra i ragazzi. Tra febbraio e maggio sarà sviluppato un progetto pilota che coinvolgerà 1.000 plessi scolastici, pari a circa 10.000 classi e 250.000 studenti: gli insegnanti di questi ragazzi saranno affiancati da 1.000 laureati in Scienze motorie che aiuteranno gli alunni ad acquisire consapevolezza di sé, conoscere diverse discipline sportive e comprendere il valore delle regole. Può essere il primo passo per formare una generazione di sportivi leali e di cittadini corretti.

fonte: http://www.ragionpolitica.it 

Il sito RagionPolitica.it, fondato da Don Gianni Baget Bozzo, ha realizzato una intervista al sottosegretario Rocco Crimi (Presidenza del Consiglio dei Ministri), con delega allo sport. In questo articolo Crimi sintetizza un anno di sport (il 2009) e spiega cosa succederà nella stagione in corso. 

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