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Se non vinci in campo, non ritiri la laurea. Il caso del neo dottore Sabato

Se non vinci in campo non ritiri la laurea. E’ questa la sintesi di una storia che vogliamo raccontare come metafora di un calcio “abbruttito”, ormai sempre più vicino ad una vera e propria sub-cultura.

(di Gianni Bondini) Roberto Sabato, 28 anni, difensore dell’Alessandria calcio, stamattina era assente alla consegna del titolo di laurea, in Scienze Motorie. Una manifestazione organizzata dall’Università San Raffaele di Roma, con la partecipazione del presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, e del numero uno della Lega di serie B, Andrea Abodi. Dirigenti che non hanno commentato il forfait di Sabato.

Ma è inquietante il “perché” del divieto imposto al calciatore neo dottore. L’Alessandria (società di Lega Pro ex serie C) ha mandato in ritiro (anche post laurea) Sabato e tutti i calciatori che domenica scorsa hanno subìto la sconfitta per 2-0 sul campo del Lumezzane (in provincia di Brescia.

Una sconfitta che innescato la contestazione dei tifosi dell’Alessandria e ha dato la prima vittoria al Lumezzane.

Vi sembra giustificabile un divieto del genere per un impegno universitario e per impostare il futuro extra calcistico?

No e questo divieto della presidenza dell’Alessandria è paragonabile al disprezzo della cultura, da parte di quei dirigenti abituati a trovare nelle camere dei loro giocatori giornali a fumetti (nella migliore delle ipotesi). Mai un libro.

Perché i piedi contano più del cervello (o almeno così pensano, sbagliando, alcuni presidenti di calcio). Auguri.

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