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Riforma dello sport, “avanti con i decreti delega: Coni e Sport e Salute lavorino insieme per il bene dello sport di base”

(di Lorenzo Vulpis) A 5 mesi dalla promulgazione della legge di riordino dello sport, gli enti di promozione sportiva AiCS, Acsi, Csen, Cusi e Libertas lanciano l’appello alla politica e chiedono più fondi per lo sport sociale.

Quale futuro per lo sport amatoriale e la promozione dello sport per tutti, l’indomani della riforma sullo sport? Quale reale spazio di intervento – e quali e quante risorse – la nuova legge riserverà allo sport di base, leva sociale importantissima nel Paese? A domandarselo sono stati gli enti di promozione sportiva AiCS, Acsi, Csen, Cusi e Libertas che alla politica ora chiedono celerità sui decreti attuativi della riforma “perché la legge non rimanga lettera morta, e perché la stessa possa definire con esattezza quale rapporto si instaurerà d’ora in poi tra Coni, Sport e Salute, Federazioni, EPS e Discipline associate”.

“Gli enti di promozione sportiva – ribadiscono le presidenze dei cinque enti che, da soli, rappresentano oltre 4 milioni di sportivi amatoriali nel Paese – possono giocare un ruolo importante nell’ambito della società civile, promuovendo lo sport come strumento di welfare. Per farlo, abbiamo bisogno di risorse e certezze. La politica condivida anche con noi le valutazioni attorno ai decreti che plasmeranno la riforma: siamo una parte fondamentale dello sport e delle politiche sociali nel sistema Paese”.

I cinque enti presieduti da Bruno Molea (AiCS – Associazione Italiana Cultura Sport), Antonino Viti (Acsi – Associazione di cultura, sport e tempo libero), Francesco Proietti (Csen – Centro sportivo educativo nazionale), Pompeo Leone (Segretario Generale Cusi – Centro universitario sportivo italiano) e Luigi Musacchia (Centro nazionale sportivo Libertas), proprio per rivolgere il loro appello direttamente alla politica e nelle sedi più opportune, si sono fatti promotori del convegno “Sport di base e Riforma dello sport – la pratica amatoriale quale strumento di welfare: sfide e futuri scenari”: i lavori si sono svolti nella Sala della Regina a Montecitorio e hanno visto l’intervento del ministro allo sport Vincenzo Spadafora e della ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti.

Intervenuti il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli. Hanno introdotto i lavori il presidente di AiCS Bruno Molea (nella foto sotto), anche membro del Consiglio nazionale del Terzo Settore, e il vice presidente della Camera dei Deputati, on. Ettore Rosato.

“A cinque mesi dalla legge di riforma, il mondo dello sport è oggi in attesa dei decreti delega – commentano i cinque presidenti degli enti -. Il settore dello sport amatoriale si interroga su quale futuro questa legge riserverà in termini di utilità sociale rispetto al passato, e quanto questi cambiamenti incideranno sulla capacità operativa degli enti. Ci si interroga su quale rapporto si instaurerà tra Sport e Salute, Coni, federazioni, enti di promozione sportiva e discipline associate. C’è insomma un’intera pagina da riscrivere e riteniamo che gli enti debbano essere coinvolti perché rappresentano una fetta importante di sportivi e perché si fanno promotori dello sport sociale quale leva di comunità coese e inclusive, determinando così un impatto sociale rilevante”.

“Su Sport e Salute – proseguono i presidenti dei 5 enti -, auspichiamo poi che quanto prima sia individuato il nuovo presidente perché la società riprenda a pieno la sua attività e lavori con il Coni in un clima di grande collaborazione per il bene dello sport tutto. Per il grande valore sociale rappresentato dal movimento sportivo di base, infine, si auspica che per il futuro vi possa essere una maggiore disponibilità in termini di finanziamento magari sulla scorta di progetti speciali specifici che garantiscano da una parte chi eroga il finanziamento, dall’altra chi lo riceve e i beneficiari ultimi della progettazione sociale, i cittadini”.

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Lorenzo Vulpis

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