Londra 2012

Ricerche – Olimpiadi, a Londra 13 miliardi di sterline in 4 anni

Il motivo risiederebbe nella necessità di troppi investimenti per garantire infrastrutture, mezzi e personale adeguati per massimizzare il ritorno economico dei Giochi olimpici.

L’IBR (condotta tra maggio e giugno 2012 su un campione di 3.000 imprese di tutti i settori in tutto il mondo, quotate e piccole e medie) rivela, per esempio, che in America Latina circa tre quarti (74%) degli imprenditori ritiene che gli eventi sportivi siano importanti per attirare investimenti nel proprio Paese e tra i BRIC più della metà (54%) è della stessa opinione. Al contrario, molte meno imprese nell’UE (42%) e nel Nord America (44%) credono nella capacità dei grandi eventi sportivi di attrarre investimenti, e la percentuale  cala a uno su tre (36%) nei paesi del G7, a eccezione delle imprese nel Regno Unito che, forse anche per influenza dei prossimi Giochi olimpici di Londra, sono molto più entusiaste (il 61% considera i grandi eventi sportivi molto importanti per attirare investimenti).

Ed effettivamente, il Governo britannico ha anticipato che le Olimpiadi porteranno benefici economici per 13 miliardi di sterline nei prossimi 4 anni – di cui 6 miliardi in forma di investimenti diretti esteri.

 “Per quanto riguarda l’Italia” sottolinea Giuseppe Bernoni – fondatore dello Studio Bernoni Professionisti Associati di Milano, member firm di Grant Thornton. “circa il 40% degli imprenditori intervistati ritiene che ospitare per esempio i Giochi olimpici avrebbe un impatto quasi irrilevante sulle aziende, così come lo avrebbe il successo degli atleti tricolori nel corso dei Giochi”.

“Una posizione di sfiducia” prosegue Bernoni “che deriva, con molta probabilità, dalla crisi economico-finanziaria che ha investito tutti i settori della nostra produzione e che riflette un periodo di stasi della nostra economia. Anche se, a ben vedere, la macchina olimpica potrebbe ridare slancio alle nostre eccellenze Made in Italy, prima di tutti al settore delle costruzioni e delle infrastrutture, ma penso anche al turismo, all’hospitality, e così via.”

 “La voce ottimista delle imprese britanniche” aggiunge Luca Saccani – partner di RIA Grant Thornton Spa, “dimostra peraltro che i costi e gli investimenti sostenuti in questi anni hanno sicuramente arricchito e migliorato l’offerta della capitale inglese per guanto riguarda i servizi al turismo, i trasporti, le infrastrutture e le proposte immobiliari, e non va dimenticato che, non a caso, il mercato immobiliare londinese è tra i pochissimi in continua rivalutazione”.

“Sono esempi concreti” aggiunge Pizzocaro “del potere esercitato da una manifestazione imponente come i Giochi olimpici, sicuramente volano di investimenti in grado di trasformare il Paese organizzatore in una vetrina per il resto del mondo”.

“È risaputo” sostiene Stephan Gifford, Chief Economist di Grant Thornton UK, “che ‘giocare’ in casa può, per esempio, aumentare la chance di medaglie negli eventi sportivi, e, dunque favorire l’effetto ‘vetrina’ per il Paese ospitante, senza considerare l’effetto psicologico di ottimismo che può ingenerare nell’opinione pubblica. E tutto questo, secondo gli imprenditori interpellati, può avere influenze positive anche dal punto di vista degli andamenti economici e dell’attrazione di investimenti”.

“Non  a caso” prosegue Gifford “proprio i Paesi emergenti hanno espresso la maggiore fiducia nella correlazione tra l’ospitare un grande evento sportivo, l’essere vetrina del mondo e attrarre investimenti, mentre per i Paesi dalle economie più mature, le manifestazioni sportive internazionali continuano a rappresentare sì una grande opportunità, ma certamente inferiore ad altre”.

“Del resto” conclude il Chief Economist di GT UK, “si deve tener conto che i Paesi a economia matura, molto spesso possiedono già le location, i trasporti e le infrastrutture tecnologiche per i grandi eventi. I possibili investimenti in questi ambiti, di conseguenza, appaiono molto più limitati”.

La ricerca evidenzia inoltre che gli imprenditori nei Paesi che hanno ospitato recentemente o ospiteranno a breve eventi sportivi sono ottimisti riguardo agli investimenti che comportano (con l’eccezione della Cina, dove l’eredità delle Olimpiadi del 2008 a Pechino rimane poco chiara).

Gli imprenditori del Brasile, per esempio, Paese che si sta preparando a ospitare i Mondiali di calcio nel 2014 e i Giochi olimpici nel 2016, si rivelano i più fiduciosi nella capacità dello sport di attirare investimenti (83%); quelli della Polonia (82%), Paese che ha ospitato gli ultimi Campionati europei di calcio, e quelli del Sud Africa (78%), Paese che ha ospitato gli ultimi Mondiali di calcio, hanno anch’essi un’opinione favorevole.

Le imprese nei mercati emergenti valutano molto positivamente l’opportunità offerta dai grandi eventi sportivi, in particolare le Olimpiadi, per attirare investimenti nei propri Paesi, mentre le controparti nelle economie mature – secondo quanto emerge dall’ultima ricerca nell’ambito del Grant Thornton International Business Report (IBR) – li considererebbero meno rilevanti.
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