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Questa folle estate del 2016. Terrorismo, Raggi, Roma2024, il referendum di Magi e la bambola di Salvini

C’è qualcosa di anomalo, a partire dal caldo, in questa folle estate del 2016, scossa dai periodici attentati terroristici in tutta Europa, inframmezzati da folli, frustrati e paranoici vari, che sfruttano al massimo la confusione generata da questo vero e proprio palinsesto del terrore per compiere atti senza senso (almeno all’apparenza).

Questo clima strano, lo troviamo anche in ambiti più sereni, come quelli istituzionali. Dove non avvengono attentati, ma certamente l’atmosfera non è delle migliori. Si pensi, per esempio, ai difficili rapporti tra Roma2024, Coni e giunta M5S in Campidoglio, con lo “spettro” del radicale Riccardo Magi, rimasto fuori dal consiglio comunale, ed oggi pancia a terra alla ricerca di 28.100 firmatari-opliti contro l’idea dei Giochi olimpici a Roma nel 2024. Ci vuole infatti l’1% dei residenti della Capitale, per presentare una idea referendaria e Magi, giorno dopo giorno, prova a centrare questo traguardo.

Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani, contesta al Campidoglio la decisione del Comune di bloccare il quesito referendario sulle Olimpiadi di Roma2024

Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani, contesta al Campidoglio la decisione del Comune di bloccare il quesito referendario sulle Olimpiadi di Roma2024

Ieri, per la cronaca, c’è stato un incontro ufficiale con la municipalità, con la sindaca Virginia Raggi “assente”, nonostante l’intervento diretto di Giovanni Malagò n.1 del CONI e di Diana Bianchedi (coordinatrice di Roma2024). E’ un primo passo avanti, ma non è normale, che il primo cittadino si “sia dato”, per non essere sottoposto (sottolineano i maligni) al fuoco incrociato di media e addetti ai lavori.

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E poi l’assurdità dei 15 minuti di interlocuzione, un arco temporale troppo limitato per un meeting così importante. Non esiste una candidatura forte ai Giochi senza la faccia, la firma e l’impegno diretto del sindaco.

Una scadenza importante è il prossimo 7 ottobre quando bisognerà dimostrare al CIO di essere un unico gruppo, magari un po’ più coeso. Al momento non sembra proprio e questo non è un bel segnale per il futuro prossimo della candidatura. Mancano in casa M5S le regole d’oro per tenere rapporti istituzionali di livello, ma si vede che è un’estate anomala: come la bambola gonfiabile presentata da Matteo Salvini (leader della Lega Nord) sul palco, per irridere la deputata Laura Boldrini. 

Matteo Salvini su La7, in onda su Omnibus

Matteo Salvini su La7, in onda su Omnibus

Peccato che Salvini non ricordi che, nello specifico, parliamo della presidentessa della Camera dei Deputati, la quarta carica dello Stato. E perché no anche e soprattutto di una donna. Sarà il folle caldo del 2016 a creare questi effetti indesiderati?
Una cosa vogliamo dirla alla Raggi perché non ci siano dubbi: abbiamo capito che l’operazione referendum di Magi è nel bene o nel male certamente non osteggiata dalla sindaca, anche perché una volta raccolte le firme e in caso di vittoria del fronte No-Giochi, la stessa potrebbe semplicemente esclamare: “I Giochi li avrei voluti fare, ma devo ascoltare il responso dei romani. Loro, non io, hanno deciso in questa direzione”. Però con altrettanta forza le ricordiamo che non siamo “cretini” e il giochetto in esame l’abbiamo intuito da tempo.
Comunque vada la Raggi ha vinto, ma solo per una ragione: è il banco e il banco vince sempre e comunque. Troppo facile fare politica con questi modi e sistemi. Ci permettiamo però di obiettare. Ma la politica, quella vera, è un’altra cosa.

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Marcel Vulpis

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