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Post dimissioni Mancini duro attacco del deputato Caiata (FdI) al presidente FIGC Gravina

Le dimissioni di Mancini hanno creato scompiglio in seno alla FIGCdove l’unico che sembra non accorgersene é proprio il presidente Gravina, se non nel goffo tentativo di mettere 20 milioni sul piatto per convincere l’ex Ct ad arrivare almeno a fine consiliatura, la sua”.  Lo ha dichiarato alle agenzie stampa, in un duro “J’accuse” contro la FIGC e il suo presidente, il deputato di Fratelli d’Italia (FdI) Salvatore Caiata, già presidente del Potenza calcio in Lega Pro e da sempre attento ai temi della politica sportiva italiana. 

“In un Paese normale – continua Caiata – un presidente delegittimato dai risultati ed umiliato dal tecnico della propria Nazionale comprenderebbe facilmente che il suo percorso é terminato. Ed invece no, pur di restare agganciato ai privilegi autocreati, ci si dimentica dei risultati dell’ultimo triennio e si punta dritto alla ricerca di un sostituto come se fatto questo i risultati, pessimi, ottenuti ritornino nel dimenticatoio. Ma se i risultati, é evidente, non sono dalla parte del Presidente – sottolinea Caiata – neanche la gestione federale gli dà ragione se é vero che ogni anno per iniziare un campionato professionistico si passi ‘sub judice’ inserendo le “X” ai calendari facendo finta di nulla. Lecco, Perugia, Reggina, Siena e Brescia sono solo gli ultimi attori di questa pantomima”. 

“É arrivato il momento – prosegue Caiata – di ridare lustro al calcio italiano ed evitare di continuare a nascondere la polvere sotto i tappeti e dirottare il tutto sull’Arabia Saudita non fa onore all’intelligenza umana”. “La mancata qualificazione ai mondiali, il crollo dei diritti televisivi, le riforme promesse e mai arrivate, le classifiche dei campionati ormai scritte più nelle aule dei tribunali (sportivi e non) e non sui campi di calcio insieme a un uso ormai arbitrario e personale di norme e regolamenti rendono la situazione del calcio italiano grave e speriamo non più Gravina”. 

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