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Perissa (OPES): Sul tema del bonus da 600 euro? Occorre cambiare passo sui tempi di gestione ed erogazione

Il tema del bonus “una tantum” (600 euro a testa) per i “collaboratori sportivi” sta prendendo piede sia nell’ambiente, sia sui media (soprattutto quelli dedicati allo sport). Il Ministero delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora ha stanziato un primo fondo da 50 milioni di euro (le richieste potranno essere presentate da domani, lunedì – 6 aprile, presso gli uffici di “Sport e Salute” inviando una mail). Ne abbiamo parlato con Marco Perissa (presidente di OPES – ente di promozione sportiva – nella foto in primo piano)

“…Come abbiamo detto al Ministro (Vincenzo Spadafora) nell’incontro del 31 marzo scorso, apprezziamo molto gli sforzi che si stanno mettendo in campo per il mondo dello sport e, soprattuto, la lucidità e la consapevolezza dei problemi che abbiamo riscontrato. Un altro apprezzamento sentito è nel metodo adottato dal Ministero delle Politiche Giovanili e dello Sport, che ha dato voce a tutte le componenti del mondo della promozione sportiva.
Per noi, è fondamentale ribadire che ci sono ancora molti aspetti, di importanza cruciale, che il precedente decreto non tocca o che tocca, purtroppo, solo in modo parziale. Per esempio il famoso tema dei 600 euro. Sono di certo qualcosa, anzi, non ho dubbi che sia davvero tutto quello che il governo potesse fare in un primo momento. Ma prima di tutto occorre cambiare passo sui tempi di gestione ed erogazione. Il MEF non ha ancora pubblicato i parametri per richiederli, siamo al 5 aprile e parliamo di 500 mila persone che non prendono un euro da 40 giorni speriamo che quanto riferito dal Ministro sulla data del 6 aprile si possa concretizzare.

In secondo luogo è importante prendere coscienza del fatto che il fondo da 50 milioni istituito coprirà solo una parte minimale del bisogno reale (circa 83mila persone). Inoltre sembra che sia destinato solo a chi prende fino a 850 euro/mese. Questo fondo va ampliato. E per farlo c’è bisogno anche che l’Europa sblocchi liquidità. E va ampliato in tre direzioni. La prima è aumentare il fondo di marzo, la seconda è allargato anche a chi percepisce un reddito superiore e laterza è prevedere anche il fondo di aprile. Io direi anche quello di maggio, se volessimo essere previdenti.

L’altro grande tema riguarda i costi delle piccole associazioni. Tasse, F24, utenze e locazioni. Per gli impianti pubblici sono previste delle sospensioni fino maggio, con ripresa dei pagamenti a giugno e arretrati da recuperare in 3 mesi. Noi per queste situazioni non chiediamo soldi. Sappiamo che il mondo dello sport è animato daino straordinario spirito di agonismo, anche quello più amatoriale. Ma chiediamo tempo. Chiediamo tempo e di allargare i provvedimenti anche agli impianti privati. Chiediamo la sospensione di tutto (locazioni pubbliche/private/utenze /tasse) fino al 31/12/19 , chiediamo che venga concessa la possibilità di recuperare gli arretrati in un periodo tra i 12 e i 18 mesi a partire da gennaio 2020. Lo chiediamo perché sappiamo che è una manovra a costo 0 per lo stato. Che potrebbe essere realizzata domani mattina e che darebbe davvero una boccata di ossigeno indispensabile. Chiaro, che chiediamo anche delle misure di accesso al credito garantito (per i più piccoli) o agevolato (per i più grandi). Ed infine chiediamo il prolungamento a settembre per la cassa integrazione di quelle associazioni che fanno attività stagionale. Questi, è molto altri. sono i suggerimenti che abbiamo mandato alle istituzioni. Li abbiamo immaginati come un sistema di provvedimenti integrati la cui somma serve a costruire il miglior paracadute possibile per salvare chi produce sport in Italia. Saremo al fianco delle associazioni, degli operatori, ma anche di tutte le istituzioni che, oggi, sono in prima linea per uscire da questo dramma. Dell’incontro con il ministro e del grande lavoro di sintesi che sta facendo il coni possiamo dire che ci sembra siano state poste le basi per dare le risposte di cui questo mondo ha bisogno.”

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Redazione

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