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Onboarding: l’inserimento nello sport come nel mondo del lavoro

Lo sport spesso è metafora di vita. Per raggiungere i propri obiettivi è necessario passare attraverso vittorie e sconfitte, allenamenti e inserimenti in nuovi gruppi o squadre. Lo sport arricchisce le giornate, ci invita a collaborare e conoscere nuove persone, forma a livello caratteriale e offre nuove competenze. Insomma, un po’ quello che accade anche nel mondo del lavoro. Anche perché, per alcuni, lo sport diventa un vero e proprio lavoro. Ma partire con una nuova esperienza non è sempre semplice. Pensiamo ad un giocatore che viene preso in una nuova squadra e che dovrà imparare nuove prassi e consuetudini. Così come un lavoratore il primo giorno di lavoro in una nuova azienda. Nuovi meccanismi, relazioni, regole, abitudini che devono essere trasmesse attraverso un piano strutturato fase per fase.

Cos’è l’onboarding

L’onboarding, nella pratica manageriale, è il processo secondo il quale si inserisce un nuovo dipendente in un team professionale. Una pratica che prevede diversi step nel tempo affinché la nuova risorsa possa integrarsi e familiarizzare con il nuovo ambiente ed i nuovi colleghi. Stesso discorso vale per uno sportivo che entra a far parte di una nuova squadra o in un nuovo gruppo di lavoro. I nuovi arrivati, qualsiasi sia l’ambito, hanno la necessità di sentirsi completamente coinvolti nelle inedite realtà per poter arrivare a dare il massimo della loro produttività ed efficienza. Nel periodo dell’onboarding, sinteticamente, si apprenderà cosa aspettarsi e cosa gli altri si aspettano, come relazionarsi e che tipo di comportamento avere.

I vantaggi nell’attivazioni dei piani di onboarding consistono nel trattenere i talenti e non dover costantemente cercare nuove persone da formare, il che comprende anche costi ingenti, e un maggior senso di appartenenza. Inoltre, le nuove leve saranno adeguatamente informate sui loro diritti e compiti sviluppando un maggior senso di appartenenza.

Come si sviluppa un processo di onboarding

Il processo di onboarding non è cosa semplice. Deve essere studiato e strutturato un piano che comprenda un arco temporale di almeno un 3 mesi e che può arrivare a durare anche un anno. Il segreto è racchiuso nel riuscire a creare un rapporto di mutua collaborazione tra il nuovo collaboratore ed i responsabili del processo insieme a tutte le risorse già in essere. Come detto, è importante procedere per step e non lasciare nulla al caso per non rendere la situazione caotica e disordinata. Agire d’istinto potrebbe innescare un effetto contrario a quello sperato. Pertanto, i passi essenziali da compiere possono essere riassunti molto brevemente in 5 punti:

  1. Ancor prima che il nuovo arrivato possa entrare a far parte della squadra è bene avvisare tutti i colleghi, attraverso una comunicazione interna, dei cambiamenti in atto. Un passaggio importante per non prendere nessuno alla sprovvista e preparare tutti all’arrivo della nuova risorsa. Le informazioni base da condividere sono il ruolo ed il profilo professionale del nuovo dipendente/sportivo.
  2. Una volta entrato nel nuovo contesto si passerà alle presentazioni ufficiali. Il nuovo lavoratore conoscerà i colleghi con i quali dovrà collaborare giorno per giorno e, a tal proposito, gli verranno spiegati i vari ruoli e mansioni delle persone appena conosciute. Si passerà poi alla postazione dove il nuovo arrivato dovrà trovare il proprio kit di lavoro che potrà comprendere vari oggetti, come dispositivi tech o divise.
  3. Nel processo dovranno anche essere coinvolti tutti i collaboratori già in essere affinché includano maggiormente il nuovo arrivato. Il modo migliore è identificare una persona che svolga la funzione di mentore/tutor e sulla quale la nuova risorsa possa far affidamento per qualsiasi dubbio o chiarimento.
  4. Arriviamo al primo giorno di lavoro. Al nuovo arrivato spetterà un tour della struttura dove dovrà lavorare/allenarsi.
  5. L’ultimo step riguarda la formazione e l’illustrazione di tutto ciò che dovrà affrontare. Compiti, mansioni, allenamenti, riunioni e quant’altro. In questo caso sono molto utili calendari condivisi attraverso i quali è possibile rimanere sempre aggiornati sugli ordini del giorno ed il da farsi.

Gli strumenti per l’onboarding

Oggi sul mercato sono disponibili diversi strumenti per poter redigere il perfetto onboarding. Si stratta di specifici software in grado di organizzare tutto il processo, creare checklist, registrare obiettivi e traguardi raggiunti e creare canali di comunicazione istantanea. Un modo semplice e veloce per tenere sotto controllo tutto ciò che accade e per non incappare in imprevisti o dimenticanze.

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