Olimpiadi

Olimpiade – L’intervento su Facebook dell’on. Claudio Barbaro (PDL)

ROMA 2020: LUCI SU UNA RIBALTA ANCORA VUOTA

Siamo ancora ben lontani dal poter considerare Roma quale candidata ufficiale alle Olimpiadi estive del 2020, eppure già non mancano i motivi per esprimere più di una perplessità. In primis, la concorrenza di Venezia – pur non insormontabile – rappresenta comunque un elemento da non sottovalutare, anche alla luce dei nuovi scenari politici che si sono aperti all’indomani delle consultazioni amministrative.
Le iniziative legate all’evento, e che hanno visto la luce in questi ultimi tempi, rappresentano un segno senz’altro inequivocabile di buona volontà e auspicio, ma preoccupano fortemente la loro intempestività, l’approssimazione e soprattutto il pericolo di fuorviare l’opinione pubblica.

Allo stato attuale, infatti, non è stato istituito nulla di più di un gruppo di studio che ha provveduto a consegnare un dossier al CONI (al pari di quanto fatto anche da parte del capoluogo veneto): tutti i comitati, incluso quello pomposamente autodefinitosi "Comitato per Roma 2020", non possono vantare i crismi dell’ufficialità (se si eccettua un patrocinio comunale espresso più per debolezza propria che per vera convinzione), ancorché – è sufficiente visitarne il sito web – nella grafica e nell’approccio sembrerebbero apparire come tali. Né, d’altro canto, le sia pur autorevoli adesioni di entità industriali (ma anche immobiliari, finanziarie e commerciali) possono conferire autorizzazioni di sorta. È semmai vero il contrario: anteponendo, in maniera arbitraria e talvolta capziosa, operazioni non largamente condivise si rischia la sterile autoreferenzialità, con il risultato di nuocere alla causa anziché promuoverla. 
A meno che – e qui in chi ci legge si può instillare un malizioso quanto ragionevole dubbio – non si voglia sfruttare anzitempo l’entusiasmo cittadino per servire finalità davvero poco olimpiche, quale ad esempio la più volte annunciata fusione delle cinque realtà provinciali laziali in un unico contenitore: una sorta di potentissima Confindustria regionale, quindi. Sia ben chiaro: nessuno si sogna di di giudicare la scelta di investire somme anche considerevoli, poiché trattasi di risorse private e non di denaro pubblico. Ma è certo che la mancanza di una strategia unitaria, il malaugurato proliferare di altre iniziative analoghe e svincolate da una logica e dall’organicità, appaiono ispirate da dissonanti smanie di protagonismo. Per ovviare a tutto questo, ribadiamo ancora una volta come l’istituzione di un Assessorato allo Sport svolgerebbe il necessario ruolo di garanzia e coordinamento. Altrimenti si corre il serio rischio – che nessuno può permettersi – di far naufragare anzitempoun varo mai effettuato. Pubblichiamo un editoriale di Claudio Barbaro, deputato romano del PdL, che è intervenuto di recente sulla sua pagina di Facebook per parlare del progetto di Roma2020 e sulla necessità di creare un assessorato allo Sport per il comune di Roma, che vuole nei prossimi anni concorrere per i Giochi olimpici del 2020 e dal 2013 gestire il Gran Premio di Formula Uno. 

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Marcel Vulpis

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