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Nuoto – Rassegna stampa – Lo sviluppo del mercato dei “costumi” professionali

fonte: IL MATTINO – di Christian Zicche

Il ritorno al vecchio costume.
Come quelli di una volta, o giù di lì, senza arrivare allo «slippino» che ha segnato un’epoca del nuoto. L’epoca di Mark Spitz, l’olimpionico dalle sette medaglie d’oro in mutandina e senza occhialini, fino a ritroso nel tempo al vecchio e caro Tarzan cinematografico, il Johnny Weissmuller che dei pettorali e del fisico scolpito coperto solo di una pelle in zona addominale ne faceva vanto. Perché il nuoto agonistico è arrivato senza tecnologia fino agli anni 2000, mentre in tanti altri sport l’evoluzione tecnica aveva già preso piede: si iniziò con il prototipo , il «costumone» in tessuto, ma dal 2008 arrivò la gomma nelle sue forme più scivolose e le mescole degne delle gomme da Formula 1. E tutto si è trasformato tra mugugni e invidie tecniche di tanti, in velocità senza freni: i costumi hight tech hanno permesso al pallottoliere dei record di collezionarne oltre ogni limite (in due anni più di duecento). «Siamo tornati abbastanza indietro, ma ora almeno non avranno più vantaggi i nuotatori che non meritano; sono contenta, per me sarà un vantaggio, non per essere presuntuosa: sono brava tecnicamente e ho un ottimo galleggiamento», così ieri ha dichiarato la campionessa del mondo Alessia Filippi a margine della presentazione dei nuovi costumi Jaked – fornitore ufficiale della Fin – che gli azzurri indosseranno da qui alle Olimpiadi di Londra. Cancellati allora i body gommati – a cui già il sindacato internazionale dei nuotatori creato l’anno scorso si era detto a chiare lettere contrario – e ingresso in acqua dei nuovi pantaloncini in tessuto, parigamba per gli uomini e intero per le donne. Una controrivoluzione che mette fine a un’era e riporta le lancette del nuoto mondiale indietro di qualche anno, rimettendo la prestazione degli atleti al centro di tutto. Come da nuovo regolamento internazionale applicato dall’azienda lombardo-napoletana Jaked (fa parte del gruppo Inticom) che ha riprogettato i costumi dopo essere stata leader nel settore del poliuretano. Luciano Cimmino è il presidente onorario del gruppo. «Il nostro è un made in Italy vincente che ha conquistato molti mercati. E questo non stava bene a molti. Non si è mai visto in nessuno sport un arretramento tecnologico come quello deciso dalla Fina», ha chiosato mettendo in evidenza certi anacronismi dello sport delle piscine rispetto ad altre discipline che credono molto nella ricerca nel campo dell’abbigliamento tecnico. Sul fronte atleti, nei prossimi appuntamenti si prevede un derby tutto italiano con la Pellegrini che si impegnerà negli 800 stile libero: «Sicuramente ci confronteremo, poi ognuno va per la sua strada, lei è campionessa nei 400 stile, io ho vinto un bronzo agli 800 e un mondiale ai 1500». Ai prossimi Europei, che si svolgeranno a Budapest, la Filippi sarà impegnata nei 200 dorso e negli 800 stile mentre salterà i 400 misti.

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Marcel Vulpis

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