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Morrone (Adicosp) lancia a Roma la II edizione del Calciomercato estivo

Abbiamo incontrato Alfonso Morrone (nella foto in primo piano), Presidente ADICOSP – Associazione Direttori e Collaboratori Sportivi, per parlare dell’organizzazione della sessione di chiusura estiva del calciomercato, effettuata con soddisfazione dall’Associazione: “Anche quest’anno Roma sarà sede del Calciomercato estivo  Dopo il successo che abbiamo riscontrato a gennaio per la chiusura della sessione invernale, ora siamo tutti al lavoro per questa chiusura estiva. L’organizzazione va spedita ed il 31 agosto mattina saremo tutti pronti per il taglio del nastro“.

  1. Seconda sessione romana di Calciomercato targata ADICOSP. Qual è il vostro contributo a un evento, che, ormai, non è più quello di una volta, dove si vedevano tutti i presidenti e manager?

Il Calciomercato inteso come sede di incontro fu ideato dal nobile e Presidente dell’epoca del Palermo Raimondo Lanza di Trebbia negli anni ’50 del secolo scorso. C’era l’esigenza di fissare un punto d’incontro tra gli operatori di mercato per i trasferimenti dei calciatori. Ora con la tecnologia avanzata dove ci possiamo collegare in ogni angolo del mondo questa necessità è venuta meno. Adicosp vuole arricchire questa kermesse con ulteriori momenti di incontro che rappresentano spunti di riflessione su temi molto cari al calcio ed al mondo dello sport in generale. Il nostro Calciomercato dovrà essere anche e soprattutto in laboratorio di idee e di confronto.

  1. Quali sono i temi che porterete a questa edizione?

Riteniamo che le sessioni di chiusura del calciomercato debbano diventare laboratorio di nuove idee e allo stesso tempo saper coinvolgere un target sempre più importante e integrato. Per ADICOSP le sessioni finali di calciomercato non sono solo l’occasione per la compravendita di calciatori ma anche e soprattutto un momento di confronto, di riflessione e di aggiornamento su temi fondamentali del mondo del calcio. In questa, in particolare avremo modo di approfondire insieme a tutti gli stakeholders nazionali ed internazionali diverse tematiche legate al mondo dello sport e del calcio in particolare. Il 31 agosto e l’1 settembre all’Hilton Rome Eur La Lama (zona Eur) avremo workshop dedicati alla “Riforma dello Sport”, all’Empowerment femminile nello sport, alla lotta contro il bullismo ed il disagio giovanile e al rapporto tra agenti, avvocati e direttori sportivi, oltre a presentazioni di libri e opere varie.

  1. La formazione e l’aggiornamento dei Direttori Sportivi è da sempre un tassello importante dell’Associazione. Cosa avete in programma nei prossimi mesi?

ADICOSP nasce con l’obiettivo di dare una dignità professionale alle figure come i Direttori e Segretari Sportivi anche nel mondo del calcio. Le esperienze formative sono estremamente importanti perché ormai è cambiata la nostra società e chi opera nel calcio e nello sport in generale, deve avere diverse competenze oltre a quelle tecniche, in questo ambito ADICOSP torna a collaborare con la Università LUM di Bari per l’organizzazione del Corso di Alta Formazione in “Management delle Società Calcistiche” accreditato dalla FIGC per sostenere a Coverciano gli esami di abilitazione a Direttore Sportivo.

Chi si avvicina al mondo del calcio che sia dilettantistico o professionistico deve prestare particolare attenzione a tutti gli aspetti strutturali ed organizzativi, che vanno dalla giurisprudenza alla corporate governance da adottare, in quanto è ormai necessario possedere una precisa capacità conoscitiva delle norme giuridiche, economiche ed amministrative che disciplinano il Settore sportivo ed una effettiva familiarità con le leggi ed i regolamenti che governano le specifiche discipline sportive. Quindi, il Direttore Sportivo non si occupa più solamente di vendere e comprare i calciatori. La sua figura è quella di un vero e proprio manager che deve relazionarsi con tutte le aree all’interno di un club.

A questo link tutte le informazioni per iscriversi https://management.lum.it/master/management-delle-societa-calcistiche/

  1. Sei diventato qualche mese fa il Presidente della FIDS la “Federazione Internazionale Direttori Sportivi”, quali sono i Paesi in cui siete presenti e quali sono i vostri obiettivi?

La Federazione Internazionale è nata con l’idea di far riconoscere il Direttore Sportivo a livello internazionale, una figura sempre più presente e importante a livello decisionale. L’Italia rispetto agli altri Paesi ha una regolamentazione che riconosce la figura del DS, del Segretario e dei Collaboratori della gestione sportiva, all’estero invece al di là della Spagna che ha un corso di formazione, non esistono Paesi che ne disciplinano la figura professionale. La FIDS è chiamata a interloquire con le Federazioni continentali tra cui la UEFA e con la FIFA, affinché si riconoscano a livello istituzionale la figura del DS e svilupparla a livello professionale. Come già detto, in Italia, la figura del DS si è emancipata nel corso degli anni, tanto che oggi gestisce risorse umane e tecniche, un vero e proprio manager. Però esistono ancora molte situazioni anche in categorie professionistiche come la Lega Pro, in cui ci sono Presidenti di società che incaricano persone senza abilitazioni e competenze tecniche come DS. Invito i Presidenti di scegliere i propri DS in base alle competenze e alle professionalità certificate dall’iscrizione all’elenco speciale della FIGC. Basta vedere improvvisati e faccendieri che svolgono abusivamente tale incarico.

  1. L’Arabia Saudita è la nuova Cina?

L’Arabia Saudita non credo che sarà un momento effimero come lo è stato per la Cina. Dobbiamo ripercorrere i diversi passaggi che sono stati fatti prima di questo boom economico del calciomercato che stiamo vivendo oggi. Gli investimenti del calcio arabo vengono da lontano, dalla candidatura ai Mondiali 2022, dall’assegnazione nel 2012 dei Mondiali di calcio al Qatar durante la presidenza FIFA di Joseph Blatter. Il calcio è diventato ormai un driver importante non solo per il business sportivo, ma anche per gli Stati, per le nazioni che vogliono accreditarsi nel mondo, sviluppandosi ed emancipandosi da alcuni stereotipi come in questo caso.

 

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