Mattarellum o meno Doping in mezzo al guado Come salvare lo sport pulito?
Il CONI mai come ora è in mezzo al guado del limaccioso fiume del doping. Dove da un lato c’è la sponda dell’antidoping di facciata e dall’altra sponda si affaccia l’antidoping vero gestito da Wada, Nas e Ros, Ministeri della Salute e della Giustizia.
C’è da decidere se salutare il ciarpame dei vecchi compromessi e dar retta a quel “grillo parlante” di Sandro Donati, che sul doping è Cassazione, oppure continuare “ammuina” dei gallonati in pensione, legulei e presidenti che sono poco decisionali su questo annoso tema.
E, allora, che manca? La guardia d’onore del presidente è scarsa. Non per mancanza di eticità della coorte presidenziale, non scherziamo. Un
esempio, l’avvocato Francesco Soro è uno che vede rosso se pensa che il buon governo sportivo è ancora inzaccherato dagli schizzi nauseanti del doping.
composta esclusivamente dai membri del governo.
contributi è gestita da Presidenti di questa o di quella Federazione? Ma non divaghiamo, tanto chi deve intendere ha inteso. Per il doping o meglio l’antidoping, è la stessa solfa: terzietà effettiva. Qualche “furbetto del quartierino”, ecco gente che non sa ciò che avviene negli altri paesi, dove le “pozioni magiche sono ancora di moda”. Non ce ne frega niente e vi rispondiamo anche che è meglio vincere meno e bene, far crescere lo sport sociale, la prevenzione sanitaria e la
legalità, piuttosto che avvelenare i pozzi dell’etica per denaro, potere e pubblicità.
Tanto passato il Matarellum sul Paese, come si augurano tutti gli amici di Malagò (Matteo, Graziano, Walter, Enrico e Gianni Letta), quel Mattarellum potrebbe spianare anche alcune asperità dalle parti del Foro Italico e della Scienza dello Sport.
(di Gianni Bondini) Se qualcuno, malevolmente, avesse pensato che questa agenzia stampa on line si fosse azzittita durante il match “antidoping
a chi?” Avrebbe decisamente sbagliato. Sia per la netta autonomia morale della direzione editoriale di SportEconomy sia perché seppure alle prese con un “tagliando clinico”, chi vi scrive non si tira indietro.