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Martinelli (docente Master IUL): In Italia deve nascere una maggiore cultura/formazione dedicata alla figura del direttore di impianti sportivi

(di Alberto Morici) – L’Università Telematica degli Studi IUL e SG Plus Ghiretti & Partners hanno deciso, per il 2021, di organizzare il Master di I livello e il Corso di Alta formazione in “Management delle infrastrutture sportive”.

Il percorso è rivolto a tutti coloro che lavorano nel mondo dello sport e desiderano ricoprire tale ruolo professionale presso Pubbliche Amministrazione o società private. Possono accedere al percorso sia coloro che sono in possesso di una laurea triennale, iscrivendosi al Master di I livello, sia coloro che hanno un diploma di scuola secondaria superiore, iscrivendosi al Corso di Alta Formazione. 

L’obiettivo dei due percorsi didattici è formare una figura professionale qualificata per la gestione degli impianti sportivi (comprese strutture comunali e afferenti a diverse discipline sportive) in grado di rispondere alle molteplici esigenze di questo settore, attualmente privo di figure di riferimento con una preparazione specialistica.

Le attività si svolgono interamente in modalità online con una durata annuale, per un complessivo carico didattico pari a 1500 ore. Il Master di I livello rilascia 60 CFU – Crediti Formativi Universitari. 

Per comprendere meglio l’importanza di formarsi e specializzarsi nel mondo dello sport, con particolare attenzione alla impiantistica sportiva, ne abbiamo parlato con l’avvocato Guido Martinelli (nella foto sotto), nel corpo docenti del Master IUL in oggetto. 

Una immagine recente del’avvocato Guido Martinelli (docente IUL) – tratta dal profilo LinkedIn

D: Avvocato, quanto è importante, nella società attuale, l’esigenza di percorsi di “alta specializzazione” in ambito sportivo, che formino, soprattutto, figure sutematiche specifiche?

R: In questo momento fare sport significa fare impresa, fare economia. Non è difficile immaginare che le risorse pubbliche destinate al mondo dello sport, nei prossimi anni, risulteranno inevitabilmente ridotte. Bisognerà, pertanto, sempre più ragionare in termini economici. Se parliamo, ad esempio, di impianti sportivi questi ultimi sono stati sempre visti come centri di costo. Nel futuro devono poter diventare, potenzialmente, anche dei centri di ricavi. Ecco perchè ritengo che la formazione professionale e manageriale dei dirigenti, applicata a questa specifica area, sia essenziale per lo sviluppo dell’intero settore. 

D: Quali figure servirebbero nello specifico nel nostro paese?

R: E’ mancato, fino ad oggi, la figura del direttore dell’impianto. In Italia, abbiamo sempre preparato degli ottimi tecnici (allenatori, ecc.), giuristi, commercialisti/fiscalisti dello sport o ancora uomini di marketing. Non abbiamo, invece, preparato degli ottimi gestori di sport venues. Al momento non avevamo alcun percorso formativo, che consentisse una preparazione “orizzontale”, per poter gestire i molteplici aspetti gestionali di una struttura sportiva (nella sua complessità). 

D: Nei prossimi anni lo sport italiano, a partire dal calcio, attende uno sviluppo ulteriore delle strutture sportive. Può spiegare, per un futuro manager, l’importanza/necessità di conoscere i quadri “normativi” alla base della gestione di un impianto?

R: Assolutamente. A mio avviso, ragionando per macro temi, abbiamo, di fronte a noi, 4 grandi aree: una di queste è il “risparmio energetico” collegato all’impiantistica sportiva (andando a individuare tutte quelle cautele utili per abbattere i costi di esercizio). Dobbiamo fare in modo infatti che i nostri impianti costino il meno possibile durante l’esercizio.

Poi c’il tema della “gestione del personale” a tutto tondo. Poi ancora il tema della “preparazione amministrativa” (arrivando a rapportarsi anche con la P.A.), così come saper leggere un bilancio. Serve pertanto una competenza allargata e trasversale. Senza poi dimenticare un livello di preparazione anche nell’area della “organizzazione di eventi”. 

D: Quali sono i “benchmark” europei in ambito di impiantistica e quali nuove figure professionali potrebbero nascere nel nostro paese a supporto di nuovi progetti?

R: In Italia, la preparazione erogata, fino ad oggi, si è concentrata sui grandi impianti sportivi. E’ una matrice specialistica importante, ma si limita, nel nostro paese, a non più di 20-40 stadi/impianti di alto profilo. Dobbiamo invece far crescere una offerta formativa per numeri più importanti, andando a coprire l’offerta di impiantistica medio/piccola. Il confronto pertanto con i benchmark europei può essere assolutamente importante.

D: Quali sono i punti di forza del Master in cui la potremo ascoltare come docente? 

R: L’obiettivo del Master IUL è proprio rispondere, in modo semplice e concreto, alla domanda che potrebbero farci tante piccole/grandi strutture sportive: “Dove trovo il nuovo direttore per la mia struttura?

Dare una risposta è lo scopo di questo Master, che punta a completare, sotto il profilo pratico, quella che è la preparazione teorica dei laureati in Scienze Motorie (con specializzazione in management dello sport) e/o di quella dei laureati in generale, ma mai con una preparazione così di profilo “orizzontale”. C’è un futuro, poi, per tutti quelli che hanno una attività all’interno di un impianto sportivo e intendono migliorare le proprie competenze. 

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Alberto Morici

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