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La Nuova Zelanda sfida il Covid-19 con le finali dell’America’s Cup 2021

Nonostante l’annuncio ufficiale di un lockdown di 7 giorni, la Nuova Zelanda e la città di Auckland, sede della 36ima edizione della Coppa America di vela, puntano a sfruttare al massimo la medianicità di questo spettacolare evento.

Auckland e la Nuova Zelanda infatti ospiteranno l’America’s Cup 2021, in programma, nel golfo di Hauraki, da sabato 6 a lunedì 15 marzo (sempre con la formula delle 7 vittorie su un totale di 13 regate). In acqua Luna Rossa Prada Pirelli (ITA) ed Emirates Team New Zealand (NZL), quest’ultimo nel ruolo di defender ufficiale del trofeo contraddistinto dalla sigla “AC36”.

Nonostante i limiti imposti dall’emergenza sanitaria da Covid-19, gli organizzatori sono stati in grado di coinvolgere un’intera nazione (attraverso i network tv e i social media) e, nel contempo, di promuovere l’immagine turistica di paesaggi unici al mondo.

“Questo posizionamento specifico non nasce oggi”, ha dichiarato Marco Mazzi, Phd ed esperto di sport event management. “E’ un percorso nato, nel lontano 2000, con la Nuova Zelanda, nazione attualmente con poco più di 4,9 milioni di abitanti, interessata a creare, attraverso la vela e l’America’s Cup (il trofeo sportivo più antico al mondo), un evento globale capace di mettere insieme sport, promozione turistica e sviluppo delle economie locali…Già più di 20 anni fa Il governo neozelandese e l’ente del turismo, hanno supportato il progetto in esame con investimenti per circa 8 milioni di euro (gli sponsor locali, con altrettanti 8 mln, hanno investito sull’organizzazione della manifestazione). I risultati sono stati immediatamente tangibili: 1,25 milioni di turisti hanno visitato Auckland e la Nuova Zelanda, mettendo in rete più di 4.200 addetti (tra lavoratori e volontari). Numeri, a distanza di quattro lustri, che sarebbero stati nettamente superati se non ci fosse stata questa terribile pandemia. Nonostante ciò le autorità neozelandesi non hanno perso questa occasione unica per promuoversi a livello internazionale, utilizzando le immagini spettacolari (durante gli allenamenti il team “kiwi” sta raggiungendo anche i 65 nodi di velocità, nda) di una vela ormai sempre più hi-tech e proiettata verso il futuro”.

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Redazione

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