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Marketing – Il Real Madrid investe sul tour museale

Tra le novità principali un video 3D che rende omaggio a Alfredo Di Stefano, uno dei suoi più grandi goleador. Altre primizie sono una sala trofei rinnovata con cimeli degli anni ’50 e ’60 di rivali in finali europee come Fiorentina, Milan e Juventus; e finalmente l’accesso allo spogliatoio ‘blanco’ con gli armadietti personalizzati con le foto dei giocatori e un idromassaggio per recuperare dallo sforzo fisico. Dieci anni in cui il Tour si è rinnovato e ha ottenuto risultati invidiabili: 900.000 visitatori all’anno. Quasi un milione di tifosi di calcio da tutto il mondo disposti a pagare quasi 20 euro (13 per i bambini tra i 5 e i 14 anni), hanno reso il museo del Real Madrid il 4º museo della capitale spagnola, un risultato straordinario ottenuto anche grazie alla promozione del Tour in tutti gli uffici di turismodella città. Infatti il 40% dei visitatori è straniero e la maggior parte proviene da: Francia, Inghilterra, Italia, Germania, Messico e Giappone. I visitatori provengono da più di 100 paesi da tutto il mondo, e gli extra-europei (oltre a Messico e Giappone) sono soprattutto Americani, Argentini e Brasiliani. Segno che la marca Real Madrid è riconosciuta a livello internazionale ai quattro angoli del pianeta. Il progetto del Tour iniziò quasi per caso con un’esposizione di trofei che doveva essere temporanea nel 1999, ma visto il successo di pubblico divenne permanente. E nel 2003 diede l’idea al club ‘blanco’ di un Tour per permettere ai tifosi di poter visitare il campo dove hanno giocato o giocano campioni del calibro di Di Stefano, Raul, Zidane, Ronaldo e Casillas. E dal 2003 il successo non ha smesso di crescere e, anche se dati ufficiali al riguardo non ce ne sono, frutta alle casse del Real Madrid tra i 12 e 14 milioni di euro l’anno. Senza contare che dopo essersi seduti sulla panchina e aver fatto la rituale foto dalla sala stampa, il Tour finisce nel negozio Adidas dello stadio, dove tra una foto virtuale col campione, una maglietta o un cappellino, i ricavi non smettono di crescere. Insomma un esempio, quello del Tour del Bernabeu, che non è un caso, ma il frutto di visione e di programmazione e che farebbero bene a imitare anche i club italiani. Per rimpinguare le casse e anche per promuovere l’immagine del club tra i tifosi di tutto il mondo. Basti pensare a quanti turisti visitano Roma, Milano, Firenze o Torino in un anno, un potenziale enorme. Peccato che solo la Juventus abbia uno stadio di proprietà e un museo.

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Questo articolo è tratto dal blog LIGA BBVA di Enrico Marini – a partire da questa settimana – nel week-end di Sporteconomy metteremo il meglio dei post presenti all’interno delle diverse rubriche dei blogger SE.IT. Un modo nuovo di raccontare e parlare di sport-business. Buona lettura (Marcel Vulpis – direttore agenzia Sporteconomy). 

Il Tour del Bernabeu, il mitico stadio del Real Madrid, compie 10 anni e li festeggia con un nuovo Tour.

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Marcel Vulpis

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