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Malagò (CONI) risponde a Cairo (Torino): Lega autonoma? Bella idea ma difficile da realizzare

Hanno fatto molto rumore le parole di Urbano Cairo, presidente del Torino FC, che, da un lato, nel caos del calcio italiano, ha invitato Giovanni Malagò (n.1 del CONI), a sorpresa, nonostante la stima e l’amicizia per la persona, a non fare il “primo della classe”; dall’altro ha parlato di una (futura) Lega calcio serie A che inizi a ragionare sul modello inglese, ovvero una struttura autonoma dalla Federcalcio, totalmente autonoma, ma anche più dinamica e veloce nelle decisioni.

Un frame dello spot di Cairo collegato alla sua O.P.A.S. su RCS

Parole che arrivano dopo le dimissioni, queste non a sorpresa, di Carlo Tavecchio, presidente della FIGC, oggi al lavoro su tre ipotesi: una poltrona da presidente nella Lega serie A (anche se l’ipotesi è molto difficile), una in quella della Lega Nazionale Dilettanti, spaccata dopo le sue dimissioni (una candidatura non facile, ma il dirigente di Ponte Lambro ha ancora un buon 30-40% di “fedelissimi”), ed una sicuramente più tranquilla da senatore della Repubblica (con Forza Italia, o meglio ancora con la Lega Nord, nella prossima legislatura). Una sorta di “buen ritiro” dopo decenni di militanza dirigenziale nello Sport.

Una immagine della firma dell’accordo tra Battista (Eurovita assicurazioni) e Tavecchio (FIGC)

«Ho letto questa ipotesi lanciata dal presidente Cairo, con qualche presidente se n’è parlato», ha dichiarato nelle ultime ore il n.1 del Coni, Giovanni Malagò: «Nel Regno Unito tante cose sono diverse. Gli stessi presidenti non si sa chi sono, si vedono a stento per le partite, ci sono manager che li rappresentano. Chi gestisce la Premiership è un soggetto al 100% terzo, mentre lo statuto della FIGC rappresenta la possibilità di avere quattro persone scelte tra le società, in una maggioranza a sette».
E poi il numero uno dello sport italiano prosegue: «…bisogna inoltre passare per un contratto di servizio con la Federazione per gli aspetti tecnici normativi regolamentari, arbitri, antidoping,giustizia sportiva. Un bel passo da fare. Difficile immaginare un’operazione del genere nella complessità di risolvere il domani mattina».

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