All newsAltri SportIstituzione e AttualitàNuoto

L’analisi di Swimbiz sull’Europeo di nuoto in terra d’Israele

Riprendiamo l’editoriale di Christian Zicche direttore del portale Swimbiz.it che commenta lo stato sportivo, marketing e politico del nuoto tricolore alla luce dei successi raggiunti in quest’ultimo Europeo di nuoto in vasca corta in terra di Israele.

Apriamo con la statistica questa sera. Inevitabile sul finale dell’ennesimo grande europeo. Su due fronti, perché l’europeo acquatico israeliano di Netanya parla italiano dentro e fuori la vasca. Parla coi numeri, 17 medaglie conquistate che non è record, ma di record ne abbiamo siglato uno spaziale, mondiale, con Gregorio Paltrinieri. Ci siamo ripresi un trono di velocità da gara regina con Marco Orsi, abbiamo gioito di una spettacolare Federica Pellegrini. Partiamo dai numeri dell’ultimo biennio, in lunga e corta, sfumature acquatiche che portano abbondantemente al di là della quota cinquanta: a Berlino furono 23 medaglie, a Doha 6, a Kazan 14 e oggi un diciassette che va visto come chiusura paniere, escluso l’anno olimpico prossimo ma che ha la spinta propulsiva dei numeri. Sul fronte della gestione italiana ed europea voto dieci al Presidente Paolo Barelli che le riunisce entrambe e che vede lungo tra le pieghe dei risultati. Una sfumatura importante la sua, una scommessa vincente per la gestione del marketing del mondo del nuoto, che è ovviamente nella concretezza dei risultati, operativa e politica. I risultati sui due fronti sono il frutto di un lavoro congiunto, anche in termini di sponsorship che avvicina il movimento italiano a quello continentale, basti pensare per esempio la vasca di Netanya con il brand Unipol ai blocchi di partenza. Forse mai come oggi la dimensione acquatica del nuoto ha stabilito un’identità valoriale che raggiunge picchi di seguito in parallelo alla crescita delle star acquatiche. E se il colloquio odierno di Barelli con il premier Netanyahu ha avuto più di un valore simbolico, oltre il cerimoniale ha certamente valore operativo e di ringraziamento per il passo europeo nella gestione della Len. Sul “fronte” interno il passo acquatico del sistema Italia è certamente un turbo inserito per i Coni e il Presidente Giovanni Malagò e i rapporti internazionali che porteranno alla grande scommessa di Roma Olimpica nel 2024.

Previous post

Martin Castrogiovanni porta in meta Edilkamin

Next post

La crisi russo-turca non tocca gli accordi con i contractor di Russia2018

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *