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La redistribuzione dei diritti tv tra i club della Premier league 2017/18

(di Giancarlo Liggi) – Più di 2,4 miliardi di sterline, sono stati distribuiti tra i 20 club che hanno preso parte alla Premier League 2017/18. Il Manchester UTD è risultato il club ad aver preso una quota maggiore degli introiti dei diritti tv*, seppur terminando il campionato al secondo posto a 19 punti dai “cugini” del Manchester City campioni.

La squadra di Mourinho con 149.767.145 milioni di sterline, supera di 328.491 gli eterni rivali guidati da Guardiola. Questo consistente risultato è dovuto al fatto, che lo United ha effettuato due partite in più trasmesse in diretta (28 contro 26) nel corso della stagione.

Al terzo posto troviamo il Liverpool di Jurgen Klopp (finalista insieme al Real Madrid della Uefa Champions League il prossimo 26 maggio) con 145.904.609 milioni, nonostante abbia concluso il campionato al quarto posto, dietro al Tottenham Hotspur di Pochettino.

In fondo alla classifica, troviamo il retrocesso West Bromwich Albion di Tony Pulis con 94.666.492 milioni, ma con sole 10 partite trasmesse in diretta.

I ricavi dei diritti tv nella English Premier League (EPL) sono distribuiti ai club nel seguente modo.

  • Ricavi da trasmissione nel Regno Unito: il 50% equamente ripartito: 25% in base alla frequenza con cui le partite di un club vengono trasmesse in Inghilterra “Facilty Fees”, l’altro 25% in base alla classifica finale della squadra in campionato “Merit Payments”.
  • Ricavi commerciali centrali: equamente condivisi dai club.
  • Ricavi di trasmissione internazionali: equamente condivisi dai club.

In Italia, inoltre, si presenta un divario di 83 mln fra la prima e l’ultima in classifica, a causa di una spartizione che privilegia i numeri che interessano i club con il maggior bacino d’utenza e i risultati sportivi ottenuti negli anni precedenti (Legge Melandri). Il modello inglese funziona talmente bene che nel triennio 2019-2022 i diritti tv ammonteranno a 4,6 miliardi di sterline, acquistati da Sky e BTSport.

L’Italia seguirà l’esempio dell’Inghilterra, visto che con l’applicazione della nuova riforma Melandri ci sarà una modifica della suddivisione dei ricavi per il prossimo triennio 2018-2021: il 50% della somma totale verrà diviso in parti uguali (ora è solamente il 40%); diminuirà il peso dei tifosi (da 30% a 20%); in più verranno presi in considerazione gli spettatori allo stadio e alla tv. Verranno sempre considerati i risultati sportivi ottenuti ma il peso della storia dei rispettivi club diminuirà (dal 25% al 15%) mentre inciderà maggiormente l’esito dell’ultimo campionato (dal 5% al 15%). Questo – almeno sulla carta – accorcerà le distanze tra le big e le medio-piccole, portando l’impatto prima-ultima a 1-2,5. (fonte: SportMediaset)

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