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La Rai perde la battaglia per la trasmissione in chiaro della Champions League.

(di Alfredo Tricoli) – Nel gennaio 2018, Rai e Sky hanno siglato un accordo, che prevedeva la trasmissione sulla televisione pubblica, di un match il mercoledì, le due semifinali, la finale e la Supercoppa europea al costo di circa 40 milioni di euro. L’accordo prevedeva, un diritto d’opzione per il biennio successivo, da esercitare entro il 31 gennaio.

La Rai ha esercitato questo diritto, non tenendo conto che l’accordo prevedeva, che Sky detenesse i diritti sul intero pacchetto di partite della serie A (aspetto che non si è verificato con l’ingresso, sul mercato italiano, di Dazn). La tv pubblica sapendo di questa circostanza, al momento di esercitare l’opzione, ha scelto di passare alle vie legali.

La Rai ha presentato ricorso d’urgenza al tribunale di Milano, per evitare o sospendere eventuali accordi tra Sky e altri competitor per la trasmissione di questi contenuti, ma non è stato accolto, in quanto il giudice non ha ravvisato gli estremi per richiedere questo provvedimento.

In questo contesto s’inserisce Mediaset, pronta a trattare con la pay-tv, per subentrare alla Rai e trasmettere sulle proprie reti la competizione nella prossima stagione calcistica.

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Redazione

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