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La nautica italiana spinta dai successi in Coppa America

Il progetto di “Luna Rossa” ha esaltato il concetto di “made in Italy”, fino ad oggi celebrato all’estero grazie ai successi dei settori della moda, del design e dell’enogastronomia. Le sfide di Coppa America, infatti, hanno portato al centro dell’attenzione dei media il livello di eccellenza raggiunto da una serie di realtà specializzate in componentistica nautica. Lo scafo di Luna Rossa è stato realizzato dalle maestranze dei cantieri Persico Marine (a Nembro in provincia di Bergamo), i timoni con la collaborazione tecnica sempre di Persico Marine, oltre che di Eligio Re Fraschini (realtà lombarda con quartier generale a Legnano). I foil, speciali lamine hi-tech, che hanno permesso all’AC75 del “Circolo della Vela Sicilia” di volare sull’acqua a più di 50 nodi, sono stati forniti dalla bresciana Angelo Glisoni. I corpetti dell’equipaggio tricolore, infine, sono stati prodotti dal marchio Dainese (colosso mondiale con base nel vicentino).

Solo i caschi (Oakley-Stati Uniti), i dispositivi di navigazione (Garmin-Stati Uniti), l’albero (Southern Spars-Nuova Zelanda), le vele (North Sails-Stati Uniti) e l’attrezzatura (Harken-Stati Uniti) sono riconducibili a marchi stranieri, anche se con interessi commerciali nel nostro paese (come nel caso di Harken e North Sails). 

Nel complesso le imprese di Luna Rossa sono state uno “spot” unico per promuovere la nautica italiana come prodotto di eccellenza da esportare all’estero.

Una pubblicità durata diversi mesi, con le vittorie del team di Patrizio Bertelli strategiche per amplificare la notorietà e la visibilità di tutte queste aziende impegnate a supporto del sogno tricolore di Coppa America.

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Redazione

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