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La campionessa di pattinaggio a rotelle Silvia Marangoni si racconta in un libro

E’ nelle librerie, da giovedì scorso, il libro scritto da Salima Balzanti con Silvia Marangoni, dal titolo “Con le rotelle quasi a posto” edito da Edizioni Becco Giallo con la prefazione di Federica Pellegrini (pluricampionessa olimpica di nuoto).

Una parte del ricavato dalle vendite, un euro a copia, sarà devoluta alla Fondazione Onlus “Oltre il Labirinto”, che si occupa di autismo. Il libro è stampato da Grafiche Venete. Il libro è una raccolta di aneddoti, storie, ricordi che disegnano la carriera di un’atleta che ha segnato in modo profondo la storia del pattinaggio artistico mondiale.

Silvia Marangoni è un’atleta da undici mondiali, 12 europei e un palmares senza fine di titoli nazionali e regionali, ma il libro inizia da una sconfitta. Quella più cocente, quella subita dopo aver raggiunto l’Olimpo con dieci titoli, quella che l’ha buttata a terra ad un passo dal mollare. E il viaggio dentro la sua carriera inizia da qui perché queste pagine contengono un insegnamento importante per giovani e non, un messaggio dalla forte valenza sociale: dopo una caduta ci si può sempre rialzare.

“Questo libro – spiega Silvia – ed è una delle cose a cui tengo di più racchiude anche un insegnamento importante non solo per lo sport, ma per la vita. Un insegnamento che voglio diventi un messaggio forte perché scritto con il cuore: dopo una caduta ci si può sempre rialzare. Mollare mai…crederci sempre”.

Il testo si divide in 29 episodi, che raccontano la carriera di Silvia Marangoni. Non solo allenamenti, gare, vittorie e tutto ciò che riguarda il pattinaggio il libro accende i riflettori su amicizie, mentalità, rinunce e sacrifici. Un libro su Silvia, dietro le quinte con le sue emozioni, le capitali visitate ed un unico filo conduttore: il pattinaggio artistico e la sua vita sui pattini.

“E’ un libro – racconta Marangoni – che vuole far scoprire le sfumature più nascoste dello sport, che certo è fatto di talento, di allenamenti, di sacrificio, di supporto tecnico adeguato ma è anche soprattutto una questione di valori positivi: onestà, lavoro, dedizione, rispetto dell’avversario e lealtà sono fondamentali”.

Il libro, inoltre, traccia una linea netta: il no al doping. Una contrarietà senza se e senza ma che si incardina in un’atleta che ha nella mentalità, nella dedizione al sacrificio, nel metodo le sue linee guida che emergono con forza nelle pagine del libro. Il talento è protagonista tra le pagine del libro, ma è un talento che va allenato giorno è questo l’altro messaggio trasmesso a chi legge.

“Ai più giovani – spiega la campionessa – con queste pagine voglio dire che il talento è fondamentale, ma non basta. La ricetta per vincere richiede talento e lavoro. Tante ginocchia sbucciate, tanto sudore lasciato sul cemento e pattini sempre ai piedi e soprattutto nella testa. Le rinunce poi quanto vinci diventano dolci. C’è una cosa di cui non ha bisogno il talento. E l’ho scritto in modo chiaro: il doping va condannato senza se e senza ma. Non esiste. Chi si dopa non solo imbroglia, ma prima di tutto tradisce e calpesta il suo talento ed i valori dello sport”.

L’autrice riesce a raccontare in modo profondo ed autentico la versione che ha Silvia dello sport: quello fondato sui valori sportivi come la lealtà, l’onestà, il rispetto dell’avversario. Si tratta di valori intoccabili per la campionessa.

 

 

 

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