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Il turismo calcistico è un grande business, con la Champions nel ruolo di driver

Notevole anche l’indotto generato per le singole città. Mentre la fase a gironi vale quasi tre milioni di euro, gli ottavi di finale salgono a 3,7 milioni, i quarti a 4,6 milioni e le semifinali a 5,6 milioni. Forte anche il rammarico per i mancati introiti, come nel caso del derby tra Real Madrid e Atletico Madrid che ha comportato una perdita secca di 1,7 milioni per il fatto che i tifosi non si sono dovuti spostare dalla capitale spagnola. Piange l’Inghilterra che, non avendo qualificato squadre ai quarti di finale, non ha potuto incassare 1,8 milioni di euro. Le previsioni per la finalissima (6 giugno 2015 a Berlino) è di 36 milioni di euro: GoEuro somma i 15 milioni di potenziale fatturato per la capitale tedesca ai 21 milioni di euro per i trasporti. (fonte: Wired.it)

per ulteriori info:

http://www.goeuro.it/champions-league-viaggi

La rassegna 2013-2014 della “Uefa Champions League” ha pesato per 237 milioni di euro sull’industria turistica europea. Il dato, secondo quanto riporta Wired.it, è comprensivo di trasporti, alloggi e merchandising, dunque non prende in considerazione i biglietti. Le 215 partite in tabellone hanno generato un totale di 778mila 700 viaggi, secondo uno studio Onefootball e GoEuro: i tifosi hanno preso 272.500 volte il treno, 264.800 l’aereo e 241.400 l’autobus.

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Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

1 Comment

  1. […] è quello di andare ad assistere a una partita della squadra locale. A prescindere dalla categoria, il calcio è uno straordinario mezzo per conoscere le usanze e le culture di un popolo e oggi andremo a […]

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