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Il pensiero di Luca Marotta sulla possibile vendita dell’Inter da parte di Moratti



In un calcio italiano già in difficoltà, quali conseguenze porterà questa nuova indagine all’immagine del nostro calcio?

“’Non c’è nulla di nuovo sotto il sole’, dice il Qoelet. Se, nell’affrontare il discorso sulla nuova indagine della Procura di Napoli, adottassimo un approccio basato sulla storia e non sulla cronaca, potremmo constatare che molte fattispecie su cui si indagherà non sono affatto nuove. Basta fare un excursus storico partendo dalla “querelle Maradona-Fisco” legata alla remunerazione del campione argentino quando giocava a Napoli, dal “caso Lentini” del 1992, fino ad arrivare all’inchiesta sul fallimento del Piacenza del 2012, passando attraverso lo “spalma-debiti”. In definitiva, l’immagine del calcio italiano è il frutto di una sedimentazione, che rivela anche i segni di queste vicende. Pertanto, non vedo cosa possa cambiare sulla percezione che già si ha del calcio italiano”.

Cosa pensa che potrebbe accadere alla fine di questo filone di inchieste? Chi rischia maggiormente?
“Al momento nessuno può fare previsioni, perché si sta indagando per verificare l’ipotesi di reato che è quella di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale mediante sistematica fatturazione di operazioni negoziali inesistenti. Anche per quanto riguarda il caso del fallimento del Piacenza, con l’indagine della Procura di Piacenza dell’aprile 2012, sono stati indagati 21 procuratori. Le ipotesi di reato erano più o meno simili. Ricordo che ci fu molto clamore con titoloni e inchieste giornalistiche. Ritornando agli ultimi eventi, stando ai fatti, alcuni mesi fa si è letto di una perquisizione nella sede del Napoli, della Figc e della Lega. Non si sa bene se si possa individuare tale fatto come genesi della vicenda. Nel comunicato stampa della Procura di Napoli sono citati solo due procuratori: Mazzoni e Moggi, in realtà pare siano più di due. Altro aspetto curioso è che in calce al comunicato figura il Parma per ben due volte ed il Genoa per tre volte! Si mira ad acquisire la documentazione necessaria per ricostruire i “rapporti professionali fra le società di calcio e i calciatori cui, direttamente o indirettamente, si riferiscono le attività di Mazzoni e Moggi”, attraverso l’esame di tutti gli aspetti riguardanti la remunerazione dei calciatori e i relativi trasferimenti. Nel comunicato si accenna anche allo “spalmadebiti”, che sembra riferirsi a vicende, già note, di un recente passato del calcio italiano. Inoltre, sembra che la ricostruzione dei rapporti indagherà anche sull’attività di “scouting” e sulla gestione dei diritti televisivi. Non è specificato di quali diritti televisivi trattasi. Ovviamente si indagherà anche su “fringe benefit”, oltre che sui diritti d’immagine, se mascherino operazioni inesistenti. Quindi, emerge un campo d’indagine estremamente vasto ed impegnativo, riguardante anche i rapporti con l’estero e non mi sembra sia circoscritto e limitato alla perquisizione dell’ottobre 2012. Altro aspetto importante, per capire chi rischia qualcosa, sarà la risposta alla domanda “cui prodest?”. Dal punto di vista disciplinare sportivo non vedo clamorosi ed eclatanti colpi di scena, almeno per il momento”.

Questo è uno dei motivi per cui gli investitori stranieri fanno così fatica ad investire sul calcio italiano?
“In generale, si afferma che gli investitori stranieri siano piuttosto restii ad investire in Italia a causa della lunghezza dei tempi della giustizia italiana, che determina una situazione di incertezza del diritto. Paradossalmente, secondo altre tesi, sono proprio i maggiori controlli, che esistono in Italia, ad allontanare gli investitori stranieri. Un investitore che cerchi una partnership in Italia bada soprattutto all’affidabilità commerciale e finanziaria dell’interlocutore e cerca notizie anche sulla sussistenza di episodi di corruzione e altro. Personalmente credo che “i soldi siano attratti da luoghi dove ci sono altri soldi”. Londra è una delle principali piazze finanziarie del mondo e non a caso le squadre di calcio inglesi hanno visto l’avvicendarsi di proprietari provenienti da varie parti: dall’Islanda (pre-crisi), dalla Thailandia, dalla Russia, dagli USA e dai paesi Arabi. Indubbiamente, il fatto che i club inglesi siano “patrimonializzati”, nel senso che posseggono assets tangibili come gli stadi, ha aiutato molto. Nel comprare un club di calcio italiano un investitore straniero comprerebbe una società con un bilancio in cui prevalgono gli assets intangibili, ossia il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e in alcuni casi comprerebbe debiti. Lo stadio di proprietà è importante, non a caso gli americani della Roma hanno espresso l’intenzione di voler costruire uno stadio di proprietà”.

Thohir è da mesi che spera di entrare nell’Inter, all’estero sembra tutto molto più semplice o è solo un’impressione?
“Non è tutto “rose e fiori”. Il Malaga, oggetto di un investimento da parte di uno sceicco, rappresenta un caso di “insuccesso” culminato con la sanzione UEFA della squalifica. Alcuni club, come Liverpool e Manchester United sono stati acquistati col meccanismo dell’acquisto a debito (Leveraged Buy Out), grazie a banche disponibili e finanziatrici dell’operazione. Nel caso del Liverpool, le banche si sono riappropriate del controllo e hanno trovato nuovi proprietari, espropriando i precedenti. Nel caso del Manchester United, i proprietari hanno fatto ulteriori ricorsi al mercato sia mediante l’emissione di un prestito obbligazionario, sia attraverso la creazione di una nuova holding, con sede nelle Isole Cayman, e il successivo collocamento in borsa, che è servito a reperire capitali per abbattere il debito generato dall’operazione di LBO. Nel caso del Chelsea, finora risulta che i finanziamenti di Abramovich, a livello di holding capogruppo, sono dei prestiti infruttiferi da rimborsare, mentre i proprietari del Manchester City finanziano il gruppo attraverso l’emissione di azioni (capitale di rischio) e megasponsorizzazioni come il PSG. Per sanare gli squilibri economici di bilancio e rispettare i limiti imposti dal Regolamento del Fair Play Finanziario, gli Sceicchi hanno pensato di ricorrere alle “megasponsorizzazioni”, addirittura con effetto retroattivo nel caso del PSG. Tali “megasponsorizzazioni” saranno oggetto di controllo e valutazione da parte degli organi competenti. Nel caso di Thohir, condivido l’opinione secondo la quale l’investitore in questione voglia investire al fine di guidare la società. L’unica possibilità di mediazione tra le due posizioni potrebbe essere quella di un ingresso con un pacchetto di minoranza con il diritto ad acquistare il pacchetto di maggioranza a determinate condizioni, verificatisi una serie di eventi”.Nel giorno in cui si parla di un accordo tra Thohir, investitore indonesiano, e la famiglia Moratti, Sportal.it ha sentito, in esclusiva, Luca Marotta, dottore commercialista, blogger, appassionato lettore di bilanci delle squadre di calcio (collabora con alcuni siti internet italiani ed è seguito anche da molti siti internet stranieri) per capire quale sia il valore attuale del calcio italiano, anche in relazione alla recente bufera che ha investito il nostro movimento calcistico.

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