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Il grande Torino – 63 anni della tragedia

4 maggio 1949: in un triste e uggioso pomeriggio di un’ormai avanzata primavera la storia del Grande Torino si interruppe bruscamente, e da storia diventò Leggenda. Un breve attimo, l’impatto, il boato: alle 17.05 il tempo era pessimo con nuvole basse e pioggia battente. Dopo l’ultimo contatto con la stazione radio, forse a causa del maltempo o di un guasto all’altimetro, l’aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia. Lo sgomento fu enorme ed il compito più triste di tutti toccò a Vittorio Pozzo, che dovette procedere al riconoscimento delle salme dei suoi ragazzi. 

Con queste parole inizia il comunicatore della società Torino FC nel giorno del 63° anno della tragedia che ha portato via atleti, dirigenti, giornalisti e membri dell’equipaggio. Nell’incidente persero la vita: i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri. Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.

A Torino il Consiglio Comunale ha istituito la giornata della memoria granata.

Tutto il mondo dello sport ha voluto rendere onore al Grande Torino, come la Lega Serie B (campionato in cui gioca l’attuale formazione del Torino) che attraverso  il suo sito ha dichiarato: 

Il 4 maggio per il popolo granata, e per gli amanti del calcio, non è una giornata come tutte le altre. La tragedia di Superga ha infatti ogni anno, dal 1949, la forza e la capacità di unire il mondo del pallone nello spirito del ricordo per una squadra che è diventata leggenda, che è riuscita a vincere e stupire nei rettangoli di gioco di tutto il Paese e non solo, onorando sempre la maglia. 

Una squadra, il Grande Torino, sottratta al campo, alla passione dei Tifosi e alla vita da un destino che ne ha ulteriormente esaltato i meriti e il valore. Un’icona preziosa, un patrimonio di emozioni della famiglia granata, che con merito porta avanti il ricordo in nome e per conto di tutti.

La Lega Serie B, che nei suoi principi costitutivi e identificativi ha posto in primo piano il rispetto della storia e della tradizione del calcio, ricorda i giocatori, i dirigenti, i collaboratori e i tre giornalisti che, in quel lontano giorno di 63 anni fa, persero la vita tragicamente.”



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Cristian Lanzanova

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