All newsAltri eventiAltri SportTennis

Il coraggio estremo della Coppa Davis della coppia Bergs-Cobolli.

(di Carmelo Pennisi)* – Zizou Bergs ha la testa tra le mani e piange a dirotto. Le urla di giubilo della “Super Tennis Arena” di Bologna devono sembrargli delle coltellate in sequenza terribile, conficcate sotto la corteccia piu’ profonda dell’anima, quella dove siamo piu’ indifesi, quella dove sono situati i sentimenti. Poco lontano Flavio Cobolli si sventra la maglietta azzurra, riecheggiando una delle celebri gesta dell’incredibile Hulk. Questa e’ la Coppa Davis signori, o quel poco che ne rimane delle sue vestigia, splendida eco ancestrale dei suoi sogni piu’ arcaici. Si gioca per i parenti, per gli amici, per tutto il tuo Paese, e quel pianto a dirotto di Zizou fa capire quanto tutto questo conti e pesi. Cobolli/Bergs non e’ stata solo una partita, e’ stata una battaglia dal sapore antico, una di quelle dove si e’ disposti a lasciare sul campo persino la sinderesi pur di prevalere sull’ultimo punto e cosi’ regalare gioia ad un Paese intero. Zizou e Flavio hanno combattuto con tutte le armi a loro disposizione, con scambi a volte cosi’ lunghi da lasciare addirittura esausti chi li stava vedendo. Occorre sapere che dopo due ore e mezza di gioco il tennis diventa una sorta di Golgota, quella parete apparentemente liscia, e un po’ beffarda, in cui la vita ti sfida a trovare degli appigli per continuare a salire su. Le forze ti mancano e il “mulinello” del servizio si trasforma in cilicio per tutti i muscoli del tuo corpo: solo il cuore a quel punto ti consente di andare avanti e di sopportare ogni sofferenza.

“Sono abbastanza sicuro-ha detto Bergs nel dopogara- che non avrei battagliato cosi’ in un torneo normale e se non giocassi per il mio Paese. E forse lo stesso vale anche per Flavio”. I tennisti hanno i nervi saldi, allenati a stare in equilibrio sul ciglio di un burrone senza nessuna paura e senza nessun rimpianto, anche quando una palla corta si ferma sul nastro o un “lob” impossibile per ogni legge della fisica e dell’immaginazione finisce sulla linea del campo. Osservi Flavio e sembra stia per crollare fisicamente, eppure un servizio a quasi 200 km orari che gli arriva al corpo non solo non lo piega, ma lo esalta in una risposta che stai ancora qui a chiederti da quale cilindro benedetto l’abbia capata. Zizou arriva quasi su ogni colpo, e tu non puoi fare a meno di ammirare un’anima che si dilata a tal punto da diventare estensione dei muscoli.

Un momento delle ATP Nitto Finals 2025 di Torino – foto agenzia Sporteconomy – tutti i diritti riservati

E’ il tennis, signori, e’ uno sport bello come il sole e drammatico come una vita che va via. In mezzo ci sono virtuosismi e pensieri fuggenti che disegnano arte e fanno ricordi incancellabili. Papa’ Koen dedica sui social un pensiero per il figlio Zizou, che vale per tutti coloro chiamati a rappresentare il proprio Paese: “portavi con te non solo il peso della racchetta ma quello delle speranze di una nazione, e hai dato tutto per il Belgio. Ho visto fuoco nei tuoi occhi, la motivazione nei tuoi movimenti e l’amore per il Belgio brillare a ogni punto”. Questa è la Coppa Davis, queste sono le partite che ti regala da piu’ di un secolo. Chi ha passione per il tennis, chi ama sul serio questo magnifico gioco, ieri avra’ avuto dei moti del cuore impossibile da spiegare. Per un attimo il tennis e la “Davis” sono tornati cosi’ come dovrebbero essere. Flavio Cobolli e Zizou Bergs hanno onorato ogni cosa come meglio non avrebbero potuto.

° giornalista sportiva e scrittore

Previous post

I top club d’Europa continueranno a giocare su Sky e Now fino al 2031.

Next post

Petrosyanmania - The Last Fight - tutti i risultati della serata di ieri.

Redazione

Redazione