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I giocatori del Parma accettano il dimezzamento degli stipendi

Purtroppo la società emiliana conta più di cento giocatori di proprietà che militano in altre squadre. 

Il club sarà messo all’asta partendo da una valutazione di circa venti milioni di euro, ma è improbabile che qualcuno si faccia carico di una spesa così alta; se calcoliamo anche i debiti, si tratta di spendere una cifra attorno ai 100 milioni di euro per l’acquisto di una società completamente da rifondare in ogni suo ruolo e che necessita quindi ulteriori investimenti.

L’ipotesi più plausibile è che gli eventuali acquirenti aspettino l’ultima data fissata in calendario, il 28 maggio, per acquistare la società al prezzo più basso (si parla di una cifra poco superiore ai tre milioni) e iscriverla alla serie cadetta.

Nei giorni scorsi, come se non bastasse, è stata dichiarata fallita la società Eventi Sportivi che faceva capo a Giampietro Manenti e che controllava il 90% del Parma. Il campo sportivo di Collecchio, fiore all’occhiello del club emiliano, appartiene a questa società appena fallita e nei prossimi giorni sarà fondamentale capire la sinergia tra il fallimento del club emiliano e quello della società di Giampietro Manenti.

Se ancora ce ne fosse bisogno, i calciatori del Parma dimostrano di avere a cuore le sorti della società gialloblu. In campo continuano a onorare la maglia con prestazioni tutta grinta e sacrificio, fuori dal campo non sono da meno. I giocatori del Parma hanno deciso di comune accordo di dimezzarsi lo stipendio per abbassare il debito del club, che in data 19 marzo si aggirava attorno ai 74 milioni di euro.

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Marcel Vulpis

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