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Cenerentola Carpi: pochi soldi e tanto onore. Il debutto in A nella prossima stagione.

La “favola” dei carpigiani allenati da Castori è qualcosa che esula dalle dinamiche solite che avvengono nel mondo del calcio e nessuno tra gli addetti ai lavori avrebbe puntato un solo centesimo sulla promozione dei biancorossi.

Il monte ingaggi del Carpi, sapientemente coordinato dal ds Giuntoli, è di 2,5 milioni di euro. Una cifra irrisoria, se paragonata alle decine di milioni di euro che le squadre di serie A spendono per assicurarsi le prestazioni dei propri giocatori (la Juventus supera i cento milioni). Il valore economico dell’intera rosa del Carpi, inoltre, si aggira intorno ai 17 milioni di euro.

Competenza, serietà e intuizione. Il Carpi è passato dai Dilettanti alla serie A in soli cinque anni, ha cambiato undici allenatori e ha sempre cercato di puntare sui giovani. La media è di 25,3 anni, una rosa giovanissima. KevinLasagna e Jerry Mbakogu, perfetti sconosciuti a inizio stagione, hanno trascinato la squadra verso un trionfo inaspettato.

Questa incredibile promozione però si porta dietro il primo “spauracchio”, ovvero la questione stadio. Il Cabassi di Carpi non è a norma per disputare le gare di serie A e una delle ipotesi più accreditate è quella di giocare al Braglia di Modena. C’è solo un  problema; tra i tifosi di Modena e Carpi non scorre buon sangue e disputare le partite casalinghe a Modena potrebbe causare problemi di ordine pubblico.

Con lo 0-0 interno contro il Bari è arrivata anche la matematica: il Carpi, l’anno prossimo, giocherà in Serie A. Per i biancorossi allenati da Castori sarà la prima volta nella massima serie. Modena, capoluogo di provincia con la squadra che milita in serie B, l’anno  prossimo si troverà ad avere due cittadine della sua provincia in serie A, Carpi e Sassuolo.

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Marcel Vulpis

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