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GEN-Z: tra sport e tecnologia, in un convegno organizzato per i 20 anni di SG Plus Ghiretti & Partners

SG Plus Ghiretti & Partners nell’ambito dei festeggiamenti per i suoi 20 anni di attività, ha organizzato oggi un workshop sulla generazione Z e il rapporto tra Sport e Tecnologia.

Un appuntamento che ha rappresentato il perfetto racconto di vent’anni di attività: proficue relazioni con tutti gli stakeholder del sistema sport – aziende, enti pubblici ed istituzioni sportive – progettualità e percorsi costruiti attraverso dati, ricerche e studi dei trend in atto, e la ferma convinzione che lo sport rappresenti oggi la più importante rete sociale del Paese.

Con la volontà di lasciare una legacy e di contribuire a sviluppare cultura sportiva tra tutti i diversi operatori del settore, è stato organizzato il workshop “GEN-Z tra sport e tecnologia”, per comprendere linguaggi, modi di comunicare, abitudini ed interessi, in particolare riferiti allo sport, di una delle fasce più giovani della popolazione, ma che già oggi riveste una straordinaria rilevanza in tantissimi ambiti della vita sociale.

Il logo di SG+

Oggi di fronte a una numerosa e interessata platea, si è parlato di “Generazione Z” a “tutto tondo” partendo dalle evidenze statistiche e sociologiche della ricerca realizzata appositamente dall’Istituto Piepoli e presentata da Livio Gigliuto, passando attraverso le testimonianze dirette dei rappresentanti della Generazione Z provenienti dal mondo dello sport, come la ginnasta Giorgia Villa e i pallavolisti azzurri della Powervolley Milano Paolo Porro e Yuri Romanò e gli interventi di esperti e professionisti quali Alberto Nobis, CEO Europe DHL, Mauro Berruto, coach, speaker, giornalista e storyteller, Federico Smanio, CEO Wylab, Ludovica Mantovani, Presidente Divisione Calcio Femminile FIGC, Massimo Achini, Presidente CSI Milano, Enrico Gelfi, CEO EIS, Biagio Bartoli, CEO e Founder Sportclubby.

La ricerca dell’Istituto Piepoli, presentata da Livio Gigliuto e Nicola Pongetti evidenzia che “I giovani italiani confermano la loro passione per lo sport. Non è vero che i giovani non fanno più sport, anzi. A differenza delle generazioni precedenti, l’attività fisica non è più “eccezionale”, ma parte della routine quotidiana, come lavarsi i denti o andare a scuola. Ad oggi, infatti, pratica sport più del 70% dei giovani italiani, soprattutto per tenersi in forma e curare l’aspetto, spinti anche da un rapporto stretto con l’immagine personale e i social network, principale canale di contatto della generazione Z. Orientando lo sguardo al futuro, il 74% dei giovani continuerà a fare attività fisica anche in futuro. Ma quali sono gli sport preferiti dai giovani? Guidano la classifica camminate e corse all’aria aperta, che hanno recuperato posizioni dall’inizio della pandemia, subito a seguire troviamo la piscina, il calcio, e la pallavolo.”

La conclusione è stata per il CEO di SG Plus Roberto Ghiretti“La pandemia non lascerà macerie, perché lo sport ha retto come veicolo sociale importante. Ma devono cambiare le strategie e le attitudini delle società sportive, proprio come cambia lo sport. Le Federazioni devono essere artefici del cambiamento, Se si cambia, si cresce. Risulta quindi necessario stimolare dei patti e delle alleanze educativi. Lo sport è un antidoto a tutti i malesseri sociali: la società deve essere strumento di realizzo delle politiche sociali”.

 

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Redazione

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