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Football Cares: l’AS Roma lancia una santa alleanza tra club sul tema dei rifugiati

L’AS Roma ha annunciato stamattina il lancio di un’iniziativa volta a riunire la comunità calcistica internazionale per la raccolta di fondi utili a fronteggiare l’escalation della crisi dei rifugiati.

Nella giornata di martedì, l’AS Roma illustrerà il proprio piano per “Football Cares”, un programma che nasce con la speranza di vedere i club e i tifosi mettere da parte ogni rivalità e unire i propri sforzi per destinare fondi ad associazioni benefiche impegnate ad arginare la sempre più crescente crisi umanitaria.

La scioccante foto di Alan Kurdi, il bambino di tre anni trovato privo di vita su una spiaggia turca, ha scosso gli animi di tutto il mondo. Secondo le Nazioni Unite, il piccolo rappresenta soltanto uno dei sessanta milioni di migranti che hanno abbandonato le proprie abitazioni a causa di guerre e persecuzioni. Migliaia di rifugiati, molti dei quali bambini, stanno morendo nel tentativo di raggiungere una terra più sicura.

Alcuni club in Germania (tra questi il Bayern Monaco), Scozia e Spagna hanno già annunciato iniziative volte alla raccolta dei fondi da destinare alla crisi dei rifugiati. L’approccio diverso di “Football Cares” mira a unire l’intero movimento calcistico sotto la stessa bandiera: insieme possiamo ottenere di più.

Un sito di aste dedicato all’iniziativa sarà presto lanciato per dare l’opportunità a club e tifosi di giocare il proprio ruolo. Quello della Roma è un appello a tutti i club del mondo a supportare Football Cares. I tifosi di ogni squadra, a loro volta, sono invitati a sposare la causa con un’offerta.

Martedì l’AS Roma e il suo presidente James Pallotta daranno il calcio d’inizio di “Football Cares” con un’importante donazione. Tutti i fondi raccolti da “Football Cares”, attraverso le aste e le donazioni online, saranno equamente distribuiti tra le seguenti quattro organizzazioni umanitarie impegnate sul campo: UNHCR, Save The Children, International Rescue Committee e la Croce Rossa.

“Football Cares” non potrà mai porre fine da sola alla crisi dei rifugiati, ma unendo le forze possiamo tutti fare la differenza nelle attività di supporto ai rifugiati, al fine di alleviarne le sofferenze.

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