La "barzelletta" poi che Michel Platini (presidente Uefa) sia in forte imbarazzo per il suo ruolo di "arbitro" con il passaporto transalpino la lasciamo a chi la pensa. Fa sorridere, ma non sposta di un punto il predominio del dossier francese su quello italiano e anche i turchi sono lì a insidiarci. Perchè? Dal Bosforo arrivano voci di investimenti pari a 1 mld di euro per rinnovare gli stadi. I francesi ne hanno a budget 1.5 mld. Gli italiani appena 600 mln di euro e si continuerà a giocare, nel caso di vittoria, sempre con lo stesso parco-impianti, obsoleto e poco confortevole.

E l’Italia, cosa metterà in campo? Presto detto: La Figc presenterà 12 stadi: alla fine tre resteranno fuori. Bologna e Genova si sono già fatte da parte, "ed è un peccato" sostiene Abete. Tre gli stadi da rifare: Torino, Cagliari e Palermo. Il nuovo impianto della Juventus è già a buon punto. Gli altri stadi "europei" sono Milano, Verona, Udine, Parma, Cesena, Firenze, Roma, Bari e Napoli.

Se poi l’Italia vincerà sarà come al solito solo per un miracolo, il classico miracolo all’italiana. Noi sinceramente lo speriamo per spirito di corpo, ma la logica ci porta Oltralpe. 

Nonostante i giornali italiani ogni giorno stendano lodi sul lavoro svolto dal Col italiano per gli Europei 2016, nella realtà la Francia è ancora prima (e come non potrebbe esserlo), grazie a una lista di stadi moderni che saranno già pronti per il 2013 (ovvero tre anni prima dell’evento continentale).