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Editoriale – Florentino Pérez non è un folle…anzi!

Uno dei questi “fortunati” beneficiari è Florentino Pérez, presidente e terzo azionista del gruppo ACS (il più importante gruppo di costruzioni in Spagna). Per la cronaca beneficerà di un maxi assegno di 44.6 mln di euro. Il tutto avviene in un periodo di crisi proprio per il comparto dell’edilizia (che ha avuto un grande boom negli anni passati).

A conferma delle qualità impreditoriali di Pérez, non solo guadagna lui per primo con le sue attività imprenditoriali, ma è bravo a far guadagnare anche gli altri soci “primari”. A partire dal banchiere Carlos March, che detiene una quota di ACS pari a 24.5% (contro il 12% di Florentino Pérez). La famiglia March è la prima azionista del gruppo edile e quest’anno sa già di poter contare su un dividendo di 89.8 mln di euro. Altri importanti azionisti, come Alberto Cortina e Alberto Alcocer (insieme detengono il 13% della società) si porteranno a casa 50.7 mln di dividendo. Il gruppo ACS, legato da sempre all’immagine del presidente del Real Madrid.

Solo analizzando questi pochi dati emerge, senza ombra di dubbio, che Pérez non è quel mitomane-megalomane, che la stampa sportiva italiana sta cercando di farci credere a tutti i costi. Forse perché senza grandi stelle il numero delle copie vendute dei giornali sportivi rischia di crollare drasticamente. E qual è lo sport più praticato nel nostro BelPaese? Cercare sempre il colpevole, meglio ancora se risiede all’estero.

Diventa quasi un tiro al piccione cui partecipano contenti e beati anche i lettori, che credono che l’unica risposta possibile alle operazioni di Pérez sia la megalomania. C’è già chi prevede un futuro cupo per il presidente del Real, stretto, secondo queste testate, da vincoli di bilancio e dal laccio delle banche. Tutte leggende metropolitane! Ma la cosa ancora più grave è un’altra.

Nell’era di Internet non c’è un giornalista italiano che si sia documentato sul “personaggio” Florentino Pérez. L’unica cosa che sanno scrivere è che ha speso 216 mln di euro per quattro giocatori. Non sapendo che Pérez per le ragioni sopraesposte potrebbe spendere anche il doppio, grazie alle sue aderenze nel mercato finanziario. Siamo provinciali, pertanto, e ci piace continuare a esserlo. Questa (forse) è la cosa più grave. Per noi di Sporteconomy, che abbiamo avuto la possibilità di seguire dal vivo la presentazione di Cristiano Ronaldo, Pérez non è assolutamente un folle. Magari il calcio italiano potesse avere imprenditori di simile portata. Ma vallo a far capire ai giornalisti e ai tifosi di calcio italiani.

(da Madrid) – Una notizia apparsa ieri nelle pagine di economia del quotidiano spagnolo “Pùblico” ha attirato la nostra attenzione e, per questa ragione, intendiamo condividerla con i nostri utenti/abbonati. Nell’articolo a firma della giornalista Susana R. Aranes dal titolo molto eloquente “Paga extra de 423 millones para lo constructores” si parla dei dividendi pagati agli azionisti principali dei grandi gruppi edili spagnoli.

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Marcel Vulpis

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