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Digitale terrestre: bluff o nuovo Eldorado del calcio?

Con Bologna-Cagliari su La7 parte oggi pomeriggio (ore 18.00) l’era del digitale terrestre (conosciuta anche con la sigla Dtt). E’ l’inizio di una nuova era che modificherà i costumi televisivi degli italiani. L’idea di pagare solo per quello che si vede piuttosto che abbonarsi a tempo (come nel caso di Sky) è l’uovo di Colombo, ma nessuno fino a pochi mesi ci avrebbe scommesso sopra. Mediaset prima, La7 dopo, hanno intuito le potenzialità di questa nuova piattaforma ed hanno sbaragliato la concorrenza dei rivali diretti.

Ma per capire se questa rivoluzione televisiva lascerà un segno importante nel nostro Paese bisognerà attendere la fatidica data del 31 dicembre 2006, quando secondo quanto previsto dalla legge Gasparri dovrebbe verificarsi il passaggio dall’analogico al digitale terrestre (il cosiddetto switch-off).

Per quella data gli oltre 50 milioni di apparecchi televisivi  presenti in Italia dovranno passare alla nuova modalità di trasmissione. Con un semplice decoder si passerà definitivamente sul Dtt. Oggi il numero delle smart-card non supera le 240 mila unità, ma tra tre anni, secondo le proiezioni di Italmedia Consulting ci si potrebbe trovare di fronte ad uno scenario di 5,5 mln di decoder per arrivare a 10 mln entro il 2010.

Se lo switch-off verrà compiuto nei tempi previsti per Mediaset e La7 si aprono delle opportunità commerciali irripetibili. Assistere ad una partita con la tecnologia Dtt sarà più semplice che giocare al lotto ad un prezzo nazional-popolare (tra i due ed i tre euro). Ecco questo è il vero punto che farà la differenza nella guerra tra network. Il prezzo di acquisto non dovrà essere superiore ai 3,5/4 euro. Pena il fallimento dell’intera operazione. L’utente del digitale terrestre ha caratteristiche completamente diverse da quello della pay-tv. Il primo vuole spendere poco e acquistare solo l’evento. Il secondo non ha problemi a spendere e sceglie una soluzione a tempo (l’abbonamento annuale). Se il costo della partita in Dtt si avvicinerà al costo pro-quota offerto da Sky la nuova piattaforma fallirà miseramente prima ancora di essere nata.

Nel caso contrario il Dtt sarà la nuova rivoluzione socio-economica del Terzo Millennio e, per la prima volta, dopo molti anni l’Italia sarà stato il paese-pilota su scala continentale nella sperimentazione della nuova piattaforma televisiva.

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