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Champions League sempre più ricca: da 3,5 a 5 mld di euro di ricavi

(di Marcel Andrè Vulpis) – Dopo aver resistito, almeno per il momento, al “meteorite” del progetto Super Lega (voluto inizialmente da 12 top club europei, con Juventus e Real Madrid nella cabina di regia), l’Uefa si è messa subito al lavoro per studiare una serie di correttivi. L’idea guida infatti è potenziare i ricavi del prossimo quinquennio (2024/2027). Attualmente il budget commerciale della Champions League, diviso principalmente tra le 32 squadre che accedono alla prima fase a gironi, è di 3,5 miliardi di euro. Una cifra monstre destinata però a crescere ulteriormente. Nelle previsioni degli addetti ai lavori già si parla di una nuova torta economica da 5 miliardi di euro, con maggiori entrate per i cosiddetti “top club,” ma anche nuovi flussi di denaro per le piccole e medie realtà, perché l’obiettivo è anche quello di creare una migliore competitività sui diversi territori europei. Durante la pandemia, tra l’altro, il valore della produzione dell’organo di governo del calcio europeo ha continuato a crescere. Il fatturato a marchio Uefa ha toccato 5.724 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto alla stagione 2015/16, in concomitanza con l’ultimo ciclo quinquennale (2016-2021), durante il quale si è tenuto anche l’Europeo2021 (vinto dall’Italia per 4-3, ai rigori, sull’Inghilterra).

Il modello del Club Brugge

Il “sogno” dell’Uefa è poter contare stabilmente sulla presenza delle big dei 5 campionati più importanti (Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia), ma anche agevolare, come sta succedendo quest’anno, la crescita di società fino ad oggi fuori dal salotto buono dell’Europa. E’ il caso dei belgi del Club Brugge, leader a sorpresa nel gruppo “B”, che rischia anche di arrivare primo se, nell’ultimo turno della fase a gironi, dovesse vincere in trasferta sui tedeschi del Bayer Leverkusen, mentre i rivali del Porto, subito dietro a un solo punto, dovranno affrontare in casa gli spagnoli dell’Atletico Madrid.

Stesso discorso, se guardiamo al prodotto calcio italiano, vale per il percorso del Napoli in Champions (ormai top club consolidato nel campionato nazionale). Gli azzurri, il 1° novembre, giocheranno all’Anfield (casa dei “Reds”) contro i rivali diretti del Liverpool. Il club di Luciano Spalletti arriva a questa sfida da leader provvisorio del gruppo “A”. Anche in caso di vittoria dei padroni di casa, se si prendono in considerazione la differenza reti e gli scontri diretti (all’andata il Napoli ha vinto in casa per 4-1), i campani sono nettamente in vantaggio.

Il ruolo strategico degli sponsor

Per garantire ai club il nuovo “tesoretto” da 5 miliardi di euro, l’Uefa dovrà, inevitabilmente, potenziare i ricavi da diritti audiovisi. Strategica anche la crescita delle entrate da sponsorizzazioni. Proprio su quest’ultimo settore sono concentrati i maggiori investimenti in termini di risorse e progettualità.

Nella stagione in corso gli “sponsor ufficiali globali” della Champions sono otto. Nello specifico Lay’s, marchio del portafoglio Pepsico, è uno dei più attivi a livello pubblicitario, ed è seguito da MasterCard, Heineken (il partner più longevo degli otto) FedEx, Just Eat, Playstation (con la consolle PS5), Oppo e Turkish airlines (la compagna di bandiera intende sfruttare al massimo la visibilità collegata alla finale di Istanbul).

Lo sbarco dei cinesi nel torneo

Oppo è entrato nella storia commerciale della Uefa, perché è il primo marchio cinese ad aver scelto di sponsorizzare la Champions League nel biennio 2022/23- 2023/24.

La nuova partnership vedrà il colosso dell’elettronica al consumo al fianco delle più importanti competizioni calcistiche in ambito continentale, tra cui, appunto, la Champions League, la Supercoppa, le finali Futsal Champions League e le finali di Uefa Youth League. Sempre in ambito sponsorizzativo, la multinazionale di Dongguan è già sponsor ufficiale del Roland Garros, il torneo di tennis francese fra i più importanti del circuito ATP/WTA, e investe, da molti anni, anche nel mondo del cricket (nelle vesti di sponsor dell’International Cricket Council).

 

 

 

 

 

 

 

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