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Champions League: il “pasticciaccio” della finale di Parigi

(di Massimiliano Morelli) – A un certo punto a qualcuno è rivenuta in mente la tragedia dell’Heysel. Perché l’inizio ritardato di una partita di calcio, nello specifico la finale di UEFA Champions League (nella foto in primo piano il pallone ufficiale), non può che far ripensare al maggio del 1985. E non c’è nota positiva nel rendersi conto che trentasette anni fa ci furono 39 morti e stavolta giusto qualche contuso. L’organizzazione non perfetta dell’evento ha accompagnato il ritardo del fischio d’inizio del match, mentre anche post gara si sono rincorse le voci di corridoio sui motivi reali di quanto accaduto.

Il ritardo, nello specifico, è legato al fatto che molti tifosi inglesi non sono riusciti a entrare allo “Stade de France”. Caos organizzativo senza eguali, momenti di tensione tra tifosi del Liverpool e forze dell’ordine, con la polizia che ha sparato gas lacrimogeni sulla folla, anche nella zona dell’area famiglie, laddove nessun tifoso era stato coinvolto nei disordini del pre-gara. Quasi da non crederci, vista la portata dell’evento, l’indotto economico e i duecento Paesi collegati per mostrare la sfida in tv.

Dalle prime ricostruzioni la ressa ai tornelli sarebbe nata dalla presenza non prevedibile di centinaia di biglietti “irregolari” (per la presenza di un “QR” code che non sbloccava in alcun modo gli stessi cancelli di ingresso). Biglietti, è bene precisarlo, acquistati al di fuori dei canali tradizionali (quindi in alcun modo non riconducibili alla UEFA). Questi tifosi, senza biglietto regolare, si sarebbero mischiati a quelli con il tagliando d’ingresso ufficiale e lì sarebbe nata la ressa.

Fischio d’inizio previsto alle 21. Si è iniziato trentasei minuti dopo il previsto, con buona pace di chi – nonostante abbia acquistato il biglietto – è rimasto ancora fuori dai cancelli d’ingresso. Solo due zone aperte per il prefiltraggio e la calca delle peggiori occasioni, bambini in lacrime e famiglie costrette a rifugiarsi nei negozi di zona. Ci vuole poco a percepire che l’area si è poi trasformata in una polveriera. Così Liverpool-Real Madrid (0-1) diventa la prima finale-Champions vissuta a cavallo di due giorni, con trofeo e festeggiamenti assegnati dopo la mezzanotte. Un record? No, una beffa. Che chiude il cerchio cominciato col pasticcio del sorteggio annullato e ripetuto nella fase a gironi.

Adesso la UEFA, in un comunicato ufficiale, ha dichiarato che partiranno immediatamente dei supplementi di indagine per venire a capo delle responsabilità (coinvolgendo le forze dell’ordine e la stessa Federcalcio francese). Certamente, però, non un bello spot per il calcio a livello internazionale.

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