Caso Totti-Spalletti e la bandiera ammainata. La fine di un’Era
(di Marcel Vulpis) – La bomba mediatica che non ti aspetti. Francesco Totti: “Merito rispetto…” e lo dichiara, a sorpresa, in un’intervista, tra l’altro concordata, con la Rai (al microfono la collega Donatella Scarnati, che, chiaramente, gongola per lo scoop servito su un piatto d’oro). Subito dopo Luciano Spalletti ha preso un provvedimento disciplinare nei confronti del calciatore, non convocandolo per la partita con il Palermo (vinta per 5 reti a zero per la cronaca anche senza Totti). E’ la fine di una era. Anche Francesco Totti, l’intoccabile, adesso è uno qualsiasi della rosa.
La sua storia, i suoi trofei, i suoi gol, valgono quanto quelli dell’ultima riserva dell’AS Roma. Totti, ieri sera, per la cronaca, non ha giocato e ha visto la sua squadra seduto mestamente in tribuna all’Olimpico. Il problema, al di là dei discorsi melodrammatici, che si sentono da ore sulle radio romane, sempre pronte a costruire l’isola che non c’è, è solo uno: il rinnovo del contratto.
Se l’AS Roma avesse garantito un altro anno di contratto al capitano tutto questo non sarebbe avvenuto e Totti di buon grado avrebbe digerito anche la panchina propinatagli dal tecnico toscano. Questa volta ha capito che il contratto può arrivare ma non da atleta, piuttosto da dirigente (anche se non sarà più della portata di quelli precedenti sotto il profilo economico).
Totti può tranquillamente rappresentare la AS Roma, ma non più in campo e nell’incontro con il presidente Pallotta non ci vuole un mago per prevedere questo esito finale.
Anche a Torino, pochi anni fa, un’altra bandiera è stata ammainata (con un attimo di dolore da parte dell’intera tifoseria): ovvero quella di Alex Del Piero alla Juventus. E’ arrivato il diktat di Andrea Agnelli (presidente del club) e anche “Pinturicchio” è diventato un giocatore come tutti gli altri e come tutti gli altri, non essendosi adeguato, ha dovuto accettare di andare all’estero per continuare giocare. Cosa, tra l’altro, che potrebbe fare lo stesso Totti.
Oggi Del Piero è un bravissimo opinionista di Sky Sport. Cambiano i tempi, cambiano i ruoli, oltre che i progetti personali/professionali.
Alla fine ha accettato l’addio Del Piero, che ha vinto molto più di Totti, lo dovrà capire ed accettare anche l’ex ragazzo di Porta Metronia. Altrimenti rischia di fare la fine di Paolo Maldini. Bandiera del Milan, ma con un finale “amaro” senza ritorno nel club (fischiato dai suoi stessi tifosi all’uscita della curva di San Siro nel giorno dell’addio). Non crediamo che lo meriti e che lo voglia lo stesso James Pallotta (presidente AS Roma), ma adesso Totti non deve tirare troppo la corda. Altrimenti si spezzerà inevitabilmente.
Il valore sportivo di Totti non si discute. E’ sicuramente il giocatore più importante e incisivo nella storia della Roma dal 1927 ad oggi, ma, a quasi 40 anni suonati (li compirà il prossimo settembre), si rischia di rovinare il ricordo di ciò che si è stati e di ciò che ancora rappresenta per un’intera tifoseria. Si ritiri con onore e accetti di cambiare lavoro, dove, però, dovrà dimostrare di essere all’altezza come lo è stato fino ad oggi in campo. Questa volta non gli serviranno più i piedi, bensì la testa.
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