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Cambiano le regole per i mandati dirigenziali al CONI e nelle Federazioni

(di Gianni Bondini) – L’emendamento della parlamentare Dem e olimpionica Josefa Idem sul tema dei “mandati” in ambito sportivo è passato al Senato se resterà indenne anche alla Camera dei Deputati (come sembra) diverrà legge dello Stato. Come mai tanto interesse e di che si tratta?

“Gli organi del Coni (presidente, organi di Giunta, ecc.) restano in carica quattro anni (seguono infatti il periodo del quadriennio olimpico). I componenti che assumono le funzioni nel corso del quadriennio restano in carica fino alla scadenza degli organi. Il Presidente e gli altri componenti della Giunta Nazionale, ad  eccezione di quelli di cui all’articolo 6, comma 1, lettera b (i membri del Cio) non possono svolgere più di tre mandati. Le previsioni di cui al presente comma si applicano anche agli  organi direttivi delle strutture territoriali del Coni“. Eccoli tutti i “perché”. E’ un provvedimento di stabilità (con tutti i dovuti controlli.
Uno dei relatori al Senato è Raffaele Ranucci (nella foto in primo piano), già dirigente della Federcalcio di lungo corso (accompagnò nel mondiale USA ’94 un piangente Franco Baresi dopo i rigori con il Brasile) e della AS Roma (ed oggi senatore Dem).
A cancellare il limite ai due mandati dirigenziali, che alla fine degli anni ’90 fu un “cavallo di battaglia“, dopo la chiusura del Laboratorio antidoping di Roma (che aveva ignorato i controlli sul calcio) i dirigenti del Coni ci hanno lavorato due anni.

L’attuale presidente del Coni avrebbe la possibilità di vedere ancora in carica l’Olimpiade di Roma 2024. E’ un’opportunità che dovrà fare i conti con la sindaco Virginia Raggi (M5S), che,  se non vuole fare la fine del suo collega di Parma, il primo cittadino Federico Pizzarotti, dovrebbe insistere nel “NO” ai Giochi, assumendosi una grossa responsabilità. Allo stesso tempo, come si fa, per fare i “puri e duri”, a dire un altro “NO”  a potenziali 179 mila posti di lavoro almeno quinquennali. Dire “NO” ai Giochi per motivi elettorali è una “scelta di propaganda”, persistere è diabolicum.

L’aula del Senato ha approvato il ddl che introduce un limite alla durata complessiva dei mandati del presidente e della giunta nazionale del Coni (con estensione anche alle cariche nelle Federazioni sportive riconosciute dal CONI). I Sì sono stati 143, i voti contrari 25 e 12 gli astenuti. Il provvedimento che modifica il decreto legislativo 242, passa ora all’esame della Camera.

Un momento del Consiglio Nazionale CONI, alla presenza del presidente Giovanni Malagò

Un momento del Consiglio Nazionale CONI, alla presenza del presidente Giovanni Malagò

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